Ancona-Osimo

«Ciao meravigliosi insegnanti!»: il grazie di Ibrahim, studente del Mali, al Cpia di Ancona

Ecco la lettera di uno studente 21enne del Mali ai suoi insegnanti. Un «grazie di cuore» che commuove i docenti della scuola provinciale per adulti

Quest’anno scolastico strampalato e per molti versi terribile, tra molta dad e un po’ di lezioni in presenza, ci ha riservato anche storie bellissime e grandi emozioni. Una di queste viene dal Cpia di Ancona di cui pure abbiamo avuto modo di raccontare le difficoltà di trovare una sede stabile in un anno di profonda riorganizzazione degli spazi nei vari plessi scolastici – causa distanziamenti interpersonali imposti dal Covid – fino al positivo epilogo.

Parliamo dei Centri provinciali di Istruzione per Adulti (CPIA), che nella provincia di Ancona si trovano nel capoluogo, ed inoltre a Jesi, Fabriano e Senigallia, e in due sedi carcerarie, la Casa circondariale di Montacuto di Ancona, e la Casa di reclusione di Barcaglione di Ancona. Si tratta di scuole statali istituite dal Ministero della Pubblica Istruzione e che offrono servizi e attività per l’istruzione in età adulta, cittadini italiani e stranieri di età superiore ai 16 anni.

La storia bella che questa fine di anno scolastico ci riserva è quella di Ibrahim Kone, un alunno 21enne del Cpia di Ancona proveniente dal Mali, e della sua lettera di ringraziamento, scritta in un italiano perfetto, che ha indirizzato ai suoi maestri, da lui chiamati «dottori di vita». Un messaggio «di speranza, di commozione, di bellezza», fanno sapere gli insegnanti, ed è grazie a loro che pubblichiamo la lettera di Ibrahim. «Siamo noi a ringraziarlo per l’emozione e la lezione di vita che ci ha regalato», spiegano gli insegnanti del Cpia.

Oltre all’impegno nello studio, il giovane lavora presso lAssociazione Metacometa Onlus Casa Don Bosco di Osimo.

Ciao meravigliosi insegnanti.

Mi chiamo Ibrahim Kone e vengo dal Mali. Mi presento. Sono uno dei vostri numerosi studenti e vorrei parlarvi un po’ della mia avventura (e viaggio) per giungere qui in Italia. È stato un viaggio lungo, pieno di speranza, conoscenza. unità e rispetto. Durante il viaggio, però, ho anche sofferto molto: incidenti stradali, maltrattamenti fisici e verbali, ho subito tradimenti e ho sentito tante volte i morsi della fame e della seta. Oggi però ringrazio il buon Dio e tutte le brave persone che ho incontrato, come chi mi ha accolto appena arrivato in Italia.

Voglio ringraziare molto anche voi insegnanti perché è anche grazie a voi che riesco a perdonare il mio passato, senza però dimenticarlo mai. Voglio anche dirvi che viaggiare per me è stato comunque molto importante perché il mio modo di pensare è cambiato, mi sento anche molto più aperto alla vita. Vorrei anche chiedervi scusa per il mio troppo silenzio durante le lezioni: sono un ragazzo molto riservato e il mio silenzio non indica il fatto che non vi ho voluto bene! E’ il mio modo di far capire che ho un grande rispetto per voi che siete i “dottori” della vita.

Non potrò mai dimenticarvi, vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per me in questo anno. Grazie di cuore! Nelle foto potete vedere il bruttissimo incidente in cui sono stato coinvolto e se oggi mi trovo qui è solo per grazia di Dio.

Il vostro Ibrahim

© riproduzione riservata