Ancona-Osimo

Grandi emergenze, via al test nelle Marche con il nuovo “It-alert”. Il 12 settembre, messaggio di prova per tutti

Si tratta di una fase di sperimentazione del nuovo sistema nazionale di allarme pubblico di cui si sta dotando l’Italia. Ecco cosa succederà

La presentazione del del nuovo servizio It-alert

ANCONA – Non sarà un vero e proprio sms, ma una notifica di allerta per calamità naturali (maremoti, inquinamento industriale particolarmente pericoloso, eruzioni vulcaniche, alluvioni e via dicendo). Il telefono dei marchigiani, tra qualche giorno, il 12 settembre (alle 12), inizierà a squillare in una modalità anomala.

Ma non ci sarà alcuna emergenza vera (si spera): è un test che la Protezione civile regionale, sulla scorta delle delibere nazionali ed europee, farà in vista dell’avvio del nuovo servizio Italert, che forse (ma solo forse) partirà l’anno prossimo, nel 2024.

«In caso di allerta vera il 12 settembre, allora l’esercitazione verrà differita per evitare accavallamenti e disagi», hanno evidenziato dal dipartimento di Protezione civile regionale nel corso della conferenza stampa di stamane (7 settembre), a palazzo Raffaello.

Un messaggio che non sostituirà i sistemi di allerta vigenti, ma che sarà un ulteriore meccanismo di avviso in caso di particolari calamità o eventi disastrosi. «È solo il test di un nuovo servizio – ha spiegato l’assessore regionale alla protezione civile, Stefano Aguzzi – Ma di questo test va data la massima diffusione. Per questo, ringrazio il ruolo prezioso degli organi di informazione».

A ricevere questa sorta di sms (che partirà da Roma) «saranno tutti coloro che il 12 settembre transiteranno per le Marche», ha proseguito Aguzzi. Non solo i residenti, quindi, ed è possibile che la comunicazione arrivi anche a Regioni o Stati limitrofi, come San Marino.

Nell’incontro, Stefano Stefanoni, direttore della protezione civile regionale ha precisato come «dal punto di vista tecnico, vada evidenziata la correlazione tra la comunicazione e il diritto alla privacy e alla riservatezza nel trattamento dei dati. Non ci sarà alcuna violazione, ci sono studi normativi e giurisprudenziali che dimostrano come il sistema non conosca l’identità dei riceventi la comunicazione e l’utente, tra l’altro, non possa neppure rispondere all’sms.

La notifica, in italiano e in inglese, chiederà alla cittadinanza, ai visitatori e a quanti transiteranno per la regione, di inviare un feedback tramite compilazione (facoltativa) di un breve questionario online. «L’sms non conterrà istruzioni su come affrontare l’emergenza, è impensabile che una semplice notifica preveda anche regole di comportamento. Per tale motivo, è importante andare avanti con l’educazione civica e con progetti di sensibilizzazione verso la cittadinanza. Il nostro dipartimento regionale, sul portale, ha tanti video educativi, in tal senso».  

«La sperimentazione che stiamo facendo – ha continuato Stefanoni – è su base regionale, ma il sistema funziona per aree individuate da una singola antenna che trasmetterà il dato. All’attivazione di questo servizio che segnala un ipotetico fenomeno pericoloso, le antenne che raggiungono quella zona vengono attivate e manderanno un segnale. Insomma, un funzionamento lontano dalla geografia politica del Paese, ma strettamente correlato al settore fisico-materiale della rete telefonica».

Insomma, in pratica, non ci sarà da preoccuparsi se il 12 (alle ore 12) riceveremo un’allerta. Sarà solo una sperimentazione regionale che ci chiederà di fornire un feedback, in vista di un miglioramento (e di una ipotetica) attivazione del servizio. Alcune regioni – come Toscana, Emilia Romagna, Sardegna e Sicilia – lo hanno già testato». Adesso, toccherà alle Marche.

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