Ancona-Osimo

Grande entusiasmo al Dorico per il Ciccio Graziani Summer Camp

Tanti giovani calciatori nella giornata conclusiva della tappa anconetana dei campus estivi guidati dall’ex campione del Mondo. «Chi non sogna vive una vita in bianco e nero!»

Ciccio Graziani, Paolino Giampaoli (Ancona Olimpica), Matteo Bartoloni (Striker Group) e i ragazzi del Summer Camp

ANCONA- Bagno di folla nello scenario dello Stadio Dorico per il Ciccio Graziani Summer Camp, organizzato da Striker Group nell’ambito della manifestazione Ancona Olimpica. Decine di giovani calciatori hanno accompagnato questa tre giorni di stage guidata dall’ex Campione del Mondo del 1982 che ha riscosso entusiasmo in tutti i partecipanti.

Quella di oggi, giornata conclusiva, è stata l’occasione per scambiare due parole con i cronisti presenti su vari temi del calcio attuale: «Le cose sono cambiate. E il cambiamento c’è stato non solo nel calcio, ma anche nelle sue metodologie, nei materiali, nei palloni, nell’alimentazione e anche negli indumenti. Siamo diventati esterofili, e così perdiamo talenti per strada. – ha esordito Graziani – Ci sono troppi stranieri nel nostro calcio anche nei settori giovanili. Dovrebbero essere le stesse istituzioni sportive come l’Uefa a porre un freno. Altrimenti lavorare con i settori giovanili diventa difficile».

Proseguendo nella sua analisi il tecnico ha poi affermato che «nelle serie minori ci sono tanti ragazzi interessanti, prendete il Milan con Lapadula prelevato dal Pescara che due anni prima giocava al Teramo, in LegaPro.» Parole e musica, ascoltate con grande attenzione anche dai ragazzini con occhi sognanti. Il sogno altro aspetto analizzato da Graziani: «Io ho vissuto di sogni e ancora oggi ho dei sogni. Chi non sogna vive una vita in bianco a nero. Cercheremo di dare a questi ragazzi tutti i consigli necessari, per permettergli di metterli in pratica nelle loro realtà. »

La chiusura, inevitabile, sul caso Donnarumma con la rinuncia a svolgere l’esame di maturità per volare ad Ibiza per le vacanze: «Oggi si deve essere ragazzi corretti e seri, con dei valori. Uno che va a guadagnare quasi sei milioni all’anno non può pensare alla maturità, qui è importante la famiglia. Non si possono mettere da parte i valori fondamentali, perché poi ci si ritrova nelle situazioni sbagliate».

E poi via a correre sotto il sole anconetano, che mai come in questo pomeriggio picchia forte. Per qualcuno di questi giovani lo stage porterà un provino in qualche squadra professionistica, per altri rimarrà un’esperienza senza dubbio memorabile agli ordini di una delle pietre miliari del calcio italiano.

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