Ancona-Osimo

Gli Ospedali Riuniti presentano il piano triennale: lotta agli sprechi e investimenti

Aprirsi, progettare, cambiare e condividere sono i quattro intenti esposti nel documento. «C'è bisogno di un grande sforzo di visione. La società cambia, la domanda sanitaria è diversa, c'è la necessità che questa azienda sia un punto di riferimento sempre più forte», dice il direttore generale Michele Caporossi

Nella foto: Michele Caporossi, direttore generale Azienda Ospedali Riuniti, Luca Ceriscioli, presidente Regione Marche, Sauro Longhi, rettore Univpm

ANCONA- Aprirsi, progettare, cambiare e condividere. Sono i quattro intenti del piano strategico 2017-2019 dell’Azienda Ospedaliero Universitaria degli Ospedali Riuniti di Ancona. Il documento, presentato quest’oggi all’Auditorium Sandro Totti a Torrette alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi e numerose autorità, indica la direzione che l’Ospedale intraprenderà nel prossimo triennio. «C’è bisogno di un grande sforzo di visione, vale a dire guardare lontano. La società cambia, la domanda sanitaria è diversa, c’è la necessità che questa azienda sia un punto di riferimento sempre più forte a livello regionale e interregionale, come centro dell’alta specialità, dell’eccellenza e punto di riferimento per la crescita del sistema sanitario- dichiara Michele Caporossi, direttore generale Azienda Ospedali Riuniti-. Per quanto riguarda i tempi, accompagnano in maniera critica la situazione della pubblica amministrazione. Anche progettare diventa più difficile, così come portare avanti investimenti a causa dei vincoli. Dovremmo avere una capacità di esecuzione dei progetti molto più veloce. Fra tre anni comunque daremo alla regione e alla città alcune novità come la maternità del Salesi all’interno di Torrette e tante nuove macchine fra cui una risonanza magnetica Pet. In Italia ce ne sono solo due. E poi, una ricerca applicata che riparte attorno ai tumori, alle malattie del cuore, alle malattie pediatriche e neurologiche». Queste le quattro linee strategiche:

APRIRSI: Gli Ospedali Riuniti intendono rafforzare il proprio ruolo come punto di riferimento di una rete assistenziale regionale, in cui è affidato il compito di sviluppare la capacità di risposta in termini quali-quantitativi dei servizi ad alta specializzazione. L’obiettivo è evitare che i marchigiani scelgano di curarsi fuori regione (mobilità passiva) e attrarre cittadini delle regioni limitrofe. Gli Ospedali Riuniti vogliono rilanciare i brand: Umberto I, Cardiologico Lancisi, Salesi e il Centro Oncologico di Ancona,quest’ultimo un tempo in grado di richiamare il 30% dei pazienti da fuori regione. L’oncologico Francesco Angelini, situato a Posatora crollò con la frana del 1982. Da allora si trova all’interno di Torrette. L’idea è di creare un network regionale per tumori solidi e liquidi. Questo permette di offrire al malato un’assistenza eccellente e di farlo”vicino casa”, utilizzando strutture già presenti sul territorio che verrebbero valorizzate e migliorate. Inoltre, il monitoraggio dei percorsi di cura all’interno della rete, con indicatori in grado di valutare l’effettiva omogeneità dei comportamenti e le criticità. Aprirsi significa anche riorganizzare i canali di accesso. Per quanto riguarda l’hub locale le prestazioni offerte ai pazienti residenti in Area Vasta 2, che comprende 200mila abitanti, hanno registrato: 47% di ricoveri, 80% di specialistica ambulatoriale, 85% pazienti di pronto soccorso.

Presentazione del piano strategico 2017-2019 Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti

PROGETTARE: Sono 283 le proposte di rinnovamento degli operatori sanitari raccolte dalla direzione in un solo mese. Di queste, 119 sono ritenute di valenza strategica. Il 15% dei progetti sono stati già attuati, il 50% è in corso di attuazione. Progettare significa “lean thinking” e cioè, lotta agli sprechi: attese, personale ridondante, opposizioni al cambiamento, perdita di tempo nelle discussioni, nella progettazione e negli investimenti. Per quanto riguarda lo sviluppo di risorse interne, con il piano assunzioni che è stato recentemente approvato dalla Regione, il personale è stato implementato di 300 unità (+10%), al netto degli oltre 250 pensionamenti, tutti rimpiazzati. Sono stati investiti 40 milioni di euro in tecnologie biomedicali, adeguamenti strutturali e infrastrutture informatiche. C’è poi l’investimento regionale per la costruzione del nuovo Ospedale Pediatrico Specializzato Salesi nell’area di Torrette.

CAMBIARE: Fondamentale è la ricerca. L’integrazione tra Ospedale e Università sta marciando a grandi passi. Molto è stato già fatto, a partire dal progetto unico in Europa per robotizzare la produzione dei farmaci liquidi, rendendola sicura, sostenibile e veloce. Si punta soprattutto allo sviluppo della medicina di precisione e il raddoppio degli interventi svolti con metodologie chirurgiche innovative e mininvasive, come la videolaparoscopia e la chirurgia robotica che raddoppieranno nei prossimi anni passando dagli attuali 1500 interventi a 3000 alla fine del triennio.

CONDIVIDERE: Parole d’ordine trasparenza e comunicazione. Da anni l’Ospedale ha avviato la rendicontazione trasparente: bilancio sociale e reporting integrato. Per continuare su questa strada e favorire ulteriormente il dialogo e l’apertura con gli stakeholder, verrà creata una web tv aperta ai cittadini e finalizzata a comunicare sia all’interno che all’esterno in tempo reale anche attraverso i social networks.

Medici alla presentazione del piano strategico 2017-2019

Fondamentale la collaborazione tra gli Ospedali Riuniti e l’Univpm, indispensabile per la formazione dei medici e delle altre professioni sanitarie, componente essenziale per la ricerca clinica. Recentemente è stato firmato un importante protocollo d’intesa tra Regione Marche, Università Politecnica delle Marche e Azienda Ospedali Riuniti. «Il protocollo ci impegna a perseguire gli obiettivi di efficienza, efficacia e economicità nella didattica e nella ricerca- spiega il rettore dell’Univpm, Sauro Longhi-. Vogliamo allargare la collaborazione tra Univpm, Ospedali Riuniti e le strutture assistenziali della regione: Asur, Marche Nord e Inrca. La nostra Facoltà di Medicina e Chirurgia è al terzo posto in Italia. Forniamo la classe medica e infermieristica della regione, abbiamo un sistema integrato in cui facciamo formazione ad altissimo livello, forniamo la classe di tecnici a supporto del servizio assistenziale. Dobbiamo valorizzare i risultati della ricerca».

«Parliamo di un polo attrattivo che, attraverso il suo piano strategico, mette sempre più in chiaro la propria missione e il proprio ruolo che negli anni si era un po’ disperso. Gli Ospedali Riuniti sono un’azienda in grado di dare tutte le risposte ai problemi più importanti che riguardano i marchigiani e sono la realtà che dialoga più direttamente con l’Università e quindi un grande centro di formazione con le tecnologie più avanzate per poter soddisfare i bisogni- afferma il presidente Ceriscioli-. Rendere consapevoli di tutto questo i marchigiani e restituire identità a questa struttura, significa rafforzare  l’intero servizio sanitario regionale. Nel 2107 non abbiamo avuto nessun taglio. É un anno in cui abbiamo un picco di risorse in sanità e più personale di quanto potremmo avere (nel 2016 sono state assunte oltre 3mila persone) e abbiamo investito molto nella tecnologia e nel rinnovamento delle apparecchiature. Un anno di crescita quindi, in controtendenza, e ci aspettiamo dalle strutture ospedaliere e dai servizi una risposta importante in termini di produzione. Questo significa dare spazi al cittadino accorciando le liste attese e risposte rapide e di qualità grazie al rinnovamento tecnologico».

Spezzone di un film alla presentazione piano strategico 2017-2019

L’elaborazione del piano strategico è frutto anche della collaborazione avviata con il Dipartimento di Management della Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche. C’è poi il supporto metodologico del Lab@AOR, il laboratorio per l’innovazione che vede collaborare l’ospedale con l’impresa Loccioni.

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