Ancona-Osimo

Giorno del Ricordo, in Aula seduta aperta. Acquaroli: «Tragedia nazionale per troppi anni sotto silenzio»

Tra i momenti salienti della seduta, la performance dell'attore e doppiatore marchigiano Luca Violini che si è esibito nel racconto "Nati da un esodo" di Piero Delbello. In Aula presenti alcuni studenti di istituti marchigiani

La seduta aperta del Consiglio regionale

ANCONA – «Ricordiamo oggi una tragedia nazionale, che per troppi anni ha subito il peso del silenzio e della memoria negata». Sono le parole del governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli in occasione della Giorno del Ricordo celebrato oggi in Consiglio regionale con una seduta aperta nella quale la commemorazione delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-istriano-dalmata, ha coinvolto anche gli studenti delle scuole marchigiane. 

Tra i momenti salienti della seduta, la performance dell’attore e doppiatore marchigiano Luca Violini che si è esibito nel racconto “Nati da un esodo” di Piero Delbello. In Aula erano presenti gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Ugo Betti” di Fermo, del Liceo scientifico “Galileo Galilei” di Ancona, del Comprensivo “Egisto Paladini” di Treia, con gli elaborati realizzati per il concorso nazionale Miur “10 febbraio – Per Amor di Patria”. I ragazzi della terza B della scuola fermana hanno presentato il video “I bambini della Patria accanto”,, vincitore del secondo premio del concorso del Miur.

Acquaroli nel suo intervento ha parlato di «una pagina drammatica della storia che ha rischiato di essere cancellata» spiegando che «in questa ricorrenza, e in tutte le occasioni che ci consentono di riflettere sui fatti del passato, rivendichiamo con forza l’importanza della Memoria. Valore universale e imprescindibile, che garantisce la nostra identità e che dobbiamo coltivare e trasmettere alle nuove generazioni».

Secondo il governatore occorre «raccontare, senza stancarci, una tragedia collettiva che ha rischiato la mistificazione e l’oblio, per favorire un costruttivo dialogo, una consapevolezza sociale, la conoscenza di una pagina che deve restare impressa. Così come mai potremo stancarci di ripetere i valori che sono alla base del nostro impegno istituzionale: pace, libertà, democrazia, rispetto, giustizia, tolleranza, solidarietà, la tutela della dignità di ciascuna persona, la condanna di ogni forma di violenza, di crimine, di totalitarismo». 

Rivolgendosi agli studenti il presidente marchigiano ha sottolineato «prezioso contributo» portato dai ragazzi presenti in Aula che con «le loro riflessioni ci aiutano a comprendere il senso più profondo delle Giornate come queste». «Ricordare – ha aggiunto – significa non far spegnere la luce sui drammi del passato, ma anche riaccendere un faro laddove è necessario riportare la luce. Ricordare significa avere la possibilità di conoscere, di comprendere, e di saper raccontare, anche con parole nuove, le pagine della nostra storia. Come ci insegnano i giovani studenti, è nostro dovere conservare, restituire, costruire un presente che metta al sicuro il futuro, dal perpetuarsi di tragedie e di violenze che non vogliamo che si ripetano mai più». 

Ad aprire la seduta è stato il vicepresidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui, in assenza del presidente Dino Latini per un impegno concomitante: Pasqui ha spiegato che «il dramma delle Foibe rappresenta un orrore nascosto sotto il tappeto per troppi anni, spesso ignorato anche dai libri di scuola» ed ha rimarcato che si è trattato di una «tragedia nazionale» caratterizzata da «una brutale violazione dei diritti umani e dell’autodeterminazione dei popoli che ha avuto altri numerosi e terribili risvolti».

In Aula anche gli interventi del presidente del Comitato provinciale di Ancona dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Franco Rismondo, della vicepresidente del Comitato Marche sud dell’associazione Emanuela Sabatini e il coordinatore Marche Unione Istriani Emanuele Piloni.

Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Marco Ugo Filisetti, ha evidenziato invece l’importanza della presenza degli studenti «per rinnovare la memoria delle vittime delle Foibe, la tragedia degli italiani, l’esodo giuliano istriano dalmata nel secondo dopoguerra. Italiani che amarono la patria, non con retorica ma con un sentimento e una visione quasi casalinga». 

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