Ancona-Osimo

Fucilato per aver rubato delle patate. L’orrore della Shoah nelle testimonianze dei familiari delle vittime

Nel Giorno della Memoria abbiamo deciso di raccontarvi le storie di Dante Sturbini e Piero Sonnino. Entrambi nati ad Ancona morirono nei campi di concentramento di Drütte e Auschwitz

27 gennaio, Giorno della Memoria per le vittime della Shoah
Giorno della Memoria per le vittime della Shoah

ANCONA- Dante Sturbini, fucilato per aver rubato delle patate. Piero Sonnino, in marcia verso la morte non conobbe mai sua figlia. Dante e Piero, due vittime della Shoah. Entrambi nati ad Ancona, trovarono la morte nei campi di concentramento di Drütte e Auschwitz. Nel Giorno della Memoria abbiamo deciso di raccontarvi le loro storie con le toccanti testimonianze dei familiari. Paola Sonnino, figlia di Piero, a stento riesce a trattenere la commozione mentre racconta che cosa accadde alla sua famiglia. La pronipote di Dante, Giovanna Carsughi, mostra con orgoglio la medaglia d’onore conferita a suo prozio nel 2018. A Piero Sonnino e a Dante Sturbini sono state dedicate le pietre d’inciampo svelate nei giorni scorsi ad Ancona. Queste le loro storie.

Pietra d’inciampo dedicata a Piero Sonnino in Corso Garibaldi

PIERO SONNINO- Piero Sonnino nacque ad Ancona nel 1900 e, deportato ad Auschwitz nel ‘44, morì un anno dopo durante la “marcia della morte” verso Buchenwald. Dopo essersi laureato in Scienze Economiche e Commerciali all’Università Ca’ Foscari di Venezia, alla morte del padre, Piero Sonnino insieme ai fratelli Bruno e Renzo proseguì l’attività industriale nel settore tessile in una fabbrica a Milano, specializzata in coperte da arredamento. Nel 1930 sposò Natalina Bresner dalla quale ebbe 4 figli: Alfredo, Alberto, Nathan e Paola. Con l’inizio della guerra i bombardamenti distrussero lo stabilimento. Venne acquistato il Cotonificio Cantoni di Besozzo, poi sequestrato dalla Rsi nel gennaio del 1944. Piero Sonnino si trovava già in carcere. Era stato arrestato, per una delazione, alla fine del’43 mentre tentava di fuggire con la sua famiglia in Svizzera. La moglie in stato di gravidanza, riuscì ad evadere con i tre figli ed a raggiungere la Svizzera, dove nacque Paola. Piero Sonnino fu trasferito a Fossoli e deportato ad Auschwitz. Nel gennaio del ’45, con l’avvicinarsi delle truppe sovietiche il campo di concentramento venne evacuato e i detenuti furono avviati alle “marce della morte”. Piero Sonnino morì durante la marcia della morte verso Buchenwald. Non conobbe mai sua figlia Paola.

Pietra d’inciampo dedicata a Dante Sturbini in Piazza del PLebiscito

DANTE STURBINI- Dante Sturbini, nacque nel 1904 ad Ancona e morì fucilato nel ‘44 nel campo di concentramento di Drütte per aver rubato delle patate, per se e altri internati. Dante era il più giovane di cinque fratelli e, tra i vari lavori, fece anche il rappresentante di corredi. Dopo l’8 settembre del 1943 venne imprigionato dai tedeschi e deportato nel campo di concentramento di Neuengamme (Amburgo). Il suo numero di matricola era 23628. Venne poi decentrato a Drütte, una destinazione terribile, riservata ai prigionieri impiegati nelle industrie metallurgiche Göring, dove alla durezza della detenzione si aggiungeva la fuliggine che toglie il fiato. Morì il 14 marzo 1944. Sui documenti tedeschi viene segnata come motivazione ufficiosa “broncopolmonite”. Tre giorni dopo la sua morte, venne portato al “cimitero per stranieri” di Jammertal. A metà degli anni ’50 la sua sepoltura venne rintracciata dal Commissariato per le Onoranze ai Caduti in Guerra e le sue spoglie furono inumate nel Cimitero militare italiano d’onore di Amburgo.

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