Ancona-Osimo

Giornate Fai d’autunno 2023 nelle Marche, la presidente Stipa: «Servono volontari». Ecco il programma

Saranno 47 le proposte in 28 località delle Marche. «La nostra regione, nonostante conti solo un milione e mezzo di abitanti, è una delle più virtuose»

Alessandra Stipa e Dino Latini

ANCONA – Giornate Fai d’autunno, presentato il programma con tutti i luoghi da visitare. L’appello della presidente regionale Stipa: «Servono volontari, iscrivetevi numerosi: vi aspettiamo». Alessandra Stipa, oggi (5 ottobre) ha lanciato un appello dalla sede del Consiglio regionale di piazza Cavour, ad Ancona.

È qui che è stato presentato il programma delle due giornate Fai d’autunno, che prenderanno il via sabato 14 ottobre per chiudersi l’indomani, il 15. «Di attrattive – ha detto – ce ne sono tantissime e il tema di quest’anno è legato alla ricerca e alla cultura».

Al suo fianco, il presidente del Consiglio regionale, Dino Latini: «La Regione sostiene da sempre il Fondo ambiente italiano, di cui ringrazio la presidente per i continui sforzi di «rivalorizzazione e riscoperta del territorio. Grazie al Fai e alla sua sfida volontaristica – ha sottolineato Latini – possiamo conoscere tesori nascosti».

A Stipa, durante la conferenza, è stato consegnato il simbolo del Consiglio regionale delle Marche: «Il rapporto con la Regione è fondamentale», ha ribattuto lei. D’altronde, è proprio grazie al Fai e alla Regione se, tempo fa, è stata di nuovo aperta la Chiesetta di Portonovo.

Sarà questa una delle attrazioni visitabili durante la due giorni di ottobre: ad Ancona, grande rilevanza verrà data anche al Vanvitelli. Le aperture legate al celebre architetto riguardano la Mole e Marciaronda, la chiesa del Gesù, Edicola della Madonna Regina di tutti i santi e la cattedrale di San Ciriaco.

Nel capoluogo, oltre la chiesa di Santa Maria di Portonovo, saranno accessibili l’hotel Emilia e la torre clementina De Bosis, per tutti ˈLa torreˈ. Tra i borghi incantevoli e spettacolari, verrà svelata la magia di Serra San Quirico e di Cerreto d’Esi. Poi, Senigallia, con il ghetto ebraico e la storica stazione di Fabriano.

Rimanendo sui binari, da scoprire sarà anche la storica ferrovia di Osimo-Pergola che fu «un luogo di lavoro, di scambio, di incontro fra territori, com’erano le ferrovie», ha fatto sapere la presidente. Che nel corso dell’incontro con i giornalisti ha espresso soddisfazione per la capacità del Fai Marche di eguagliare i risultati delle grandi regioni, come il Piemonte, il Veneto, la Lombardia e la ricchissima Emilia Romagna. I volontari, nelle Marche, sono circa mille, con 14 presidi in tutto il territorio.

Saranno 47 le proposte in 28 località delle Marche: qui l’intero programma, provincia per provincia.

«La nostra regione, nonostante conti solo un milione e mezzo di abitanti, è una delle più virtuose e io ne sono davvero contenta. In termini di fondi, in proporzione, siamo capaci di eguagliare la Lombardia, il Piemonte, il Veneto e l’Emilia». Sabato e domenica, per la due giorni di riscoperta delle bellezze nostrane, torneranno persino gli studenti in campo, accompagnati da altri volontari nonché dalle guide ambientali che metteranno a disposizione della comunità (in modo gratuito) la loro professionalità.

Qualche numero: prima del covid, il picco di affluenza aveva raggiunto i 55mila visitatori provenienti anche dalle regioni limitrofe. Ora, si guarda a quota 40mila per provare chiaramente a raggiungere il record di qualche anno fa.

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