Ancona-Osimo

Marche, Giornata della Memoria in consiglio regionale. Il rabbino Di Segni: «Razionalità contro antisemitismo»

Seduta aperta dell’assemblea legislativa con il capo della Comunità ebraica di Roma e gli studenti che hanno presentato i loro elaborati per il concorso "I giovani ricordano la Shoah" del Miur

consiglio regionale
Una seduta del consiglio regionale

ANCONA – In consiglio regionale è il giorno del ricordo delle vittime della Shoah. In occasione della Giornata della Memoria, commemorata in tutto il mondo il 27 gennaio, quest’oggi (23 gennaio) seduta aperta dell’assemblea legislativa per affrontare, con il capo della Comunità ebraica di Roma e con alcune classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado marchigiane, il tema: “La memoria contro l’odio”.

Nel suo intervento il rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, ha voluto far riflettere su “Ebraismo e antisemitismo oggi”.  «Da quando è stata istituita la Giornata della Memoria 20 anni, i sopravvissuti alla Shoah sono sempre meno numerosi. C’è un cambio generazionale e dobbiamo impegnarci a raccogliere e a portare avanti il loro testimone. Quando ascoltiamo i racconti dei sopravvissuti proviamo sdegno e commozione. Dobbiamo però utilizzare la razionalità per capire che cosa sta realmente accadendo. Vanno utilizzati strumenti solidi e critici per esaminare i fenomeni correnti, vanno ricostruiti i concetti minimi che devono essere alla base della società civile- afferma portando il recente esempio sul caso del conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre.

Il rabbino Di Segni e il presidente Mastrovincenzo

L’antisemitismo è una bestia che si veste ogni volta con un vestito differente. C’è l’idea che esiste il diverso e che deve essere demonizzato. È indubbia una crescita di fenomeni antisemiti nella società, ma dipende anche dalla crescita della disinibizione amplificata dal social. Non bisogna farne una strumentalizzazione di tipo politico, non bisogna inquadrare la figura dell’ebreo soltanto come vittima dell’Olocausto, ma in una dimensione più ampia della sua storia».

Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, ha ricordato l’impegno istituzionale caratterizzato «dal confronto sui valori fondamentali della comunità regionale e dall’incontro con i giovani.  In cinque anni ne abbiamo coinvolti migliaia sui temi di più stretta attualità e sull’educazione alla convivenza civile ed alla cittadina responsabile. Ci auguriamo che questo investimento sul futuro non si interrompa e costituisca un patrimonio per tutti i marchigiani».

Il prefetto di Ancona, Antonio D’Acunto, ha ribadito l’impegno e l’importanza di iniziative, soprattutto con il coinvolgimento dei giovani, per non dimenticare. Il cardinale Edoardo Menichelli, che non è potuto essere presente, ha lasciato un messaggio: «Se perdiamo la memoria siamo come una pianta senza radici e quindi destinata a morire. Le nuove generazioni sappiano quello che è successo e resistano alla pazzia degli uomini stolti».

Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha parlato «di odio come strumento di cancellazione della memoria e di conoscenza da approfondire, di vicende che riguardano il passato, il futuro, ma anche il presente da cui trarre insegnamento».

Il maestro Gabriele Mirabassi

Al termine degli interventi, il maestro Gabriele Mirabassi ha commosso l’aula con una toccante esibizione al clarinetto di brani tratti dall’opera “Quatuor pour la fin du temps” di Olivier Messiaen, con la presentazione di Guido Barbieri. Infine, gli studenti hanno presentato i loro elaborati per il concorso “I giovani ricordano la Shoah” del Miur. Protagonisti gli studenti delle primarie “Sperandei” di Camerano e “De Amicis” di Macerata, delle secondarie di primo e secondo grado “Fagnani” di Senigallia, “Pirandello” di Pesaro, “Da Vinci” di Civitanova Marche e “Calzecchi Onesti – Podesti” di Ancona.

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