Ancona-Osimo

Giornata delle Marche, Acquaroli: «Abbiamo superato tempi duri. Ora rilanciamo la regione»

All'auditorium della Mole Vanvitelliana si è svolta oggi pomeriggio, 10 dicembre, la celebrazione della diciannovesima edizione della Giornata delle Marche. Oltre al governatore Acquaroli, presenti il sindaco, Silvetti, e la sottosegretaria al Mef, Lucia Albano

La giornata delle Marche alla Mole Vanvitelliana (fonte Ig)

ANCONA – Oggi (10 dicembre) è la giornata delle Marche. La 19esima edizione (dal titolo Infrastrutture, sviluppo e sicurezza – Le Marche più competitive) si è aperta alle 16, nell’auditorium della Mole Vanvitelliana, con il governatore, Francesco Acquaroli, in compagnia del sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, e della sottosegretaria al Mef (Ministero dell’economia e delle finanze), Lucia Albano.

A fare gli onori di casa e a prendere per primo la parola, presentato dal conduttore Alvin Crescini, è stato il primo cittadino del capoluogo: «Siamo onorati di poter onorare questo tipo di celebrazione e lieti del fatto che questo sia un pomeriggio di studio e di approfondimento per fare il punto della situazione sulle aspettative e sulle attività e lo stato dell’arte di tante opere che aiuteranno la regione a implementare il proprio sviluppo. E il capoluogo di regione farà la sua parte. Il porto di Ancona e le infrastrutture che orbitano nell’area metropolitana di Ancona ci responsabilizzano, ci mettono nella condizione di dover dare tutto il supporto possibile perché come capoluogo dobbiamo servire la regione e possiamo, come capoluogo, soprattutto dare».

Il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti (fonte Fb)

Ha proseguito Silvetti: «Il nostro incipit amministrativo ha dato un segnale forte dove si vuole mettere in armonia e in equilibrio lo sviluppo economico, la qualità e la sostenibilità. Per noi è importante lo sviluppo del porto – ha detto ai giornalisti – trovare nuovi spazi, perché la logistica, la cantieristica, l’attività della pesca possano trovare nuovi spazi e possano avere una implementazione al loro sviluppo. Per quanto riguarda le infrastrutture, dipende ora dal Ministero dell’ambiente e per quello che ci riguarda noi vogliamo tutelare qualità e vita del cittadino al pari dello sviluppo e dell’economia della città. Aspetti importanti che vanno sempre posti in grande armonia».

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Il piano infrastrutturale della regione vuole portare Ancona al centro. E la città sembra pronta e – fa sapere Silvetti – «vuole essere assolutamente di sostegno e porre il proprio servizio allo sviluppo della regione. Deve fare il capoluogo e deve mettersi a disposizione in termini di servizi e di buona amministrazione perché si possa puntare al rilancio dell’intera regione».

Lucia Albano, sottosegretaria al Mef ha espresso vicinanza da parte del Governo dopo aver salutato il prefetto dorico, Darco Pellos, che proprio oggi (10 dicembre) ha presenziato a una delle sue ultime cerimonie da prefetto di Ancona, prima del trasferimento, a Venezia: «Sono onorata di essere qui – ha sottolineato Albano – Voglio esprimere la vicinanza del Governo a questa regione. Vicinanza per me territoriale ma significativa alla giunta del presidente Acquaroli. Una vicinanza siglata e sancita anche attraverso diversi atti. Volevo ricordare da ultimo l’accordo di coesione siglato ad Acqualagna qualche mese fa, in cui attraverso il fondo di coesione, il cofinanziamento regionale, si è creata la possibilità di finanziamento di oltre mezzo miliardo per questa regione».

«Il cui 70% – ha continuato – è destinato alle attività infrastrutturali, in quanto strade e autostrade, soprattutto di percorribilità interna, alla piena utilizzabilità dei porti, uno degli obiettivi del governo da sempre. Ricordo come il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, abbia sottolineato da lungo tempo il paradosso di questa regione. Che si trova al centro dell’Italia ma allo stesso tempo un po’ isolata per un atavico problema di isolamento infrastrutturale. Importante ridurre il divario nord sud ma anche est ovest, nell’aspetto Tirreno-Adriatico. Una parte di questi fondi di coesione – in particolare quello di rotazione, ha precisato – verrà usato anche per il sostegno alla cultura, al turismo, alla formazione e al lavoro. Per far sì che questa regione, conosciuta nel mondo per la sua intraprendenza e volontà di riscatto possa tornare a correre».

Collegato da remoto il presidente del Consiglio regionale, Dino Latini: «C’è chi dice che i marchigiani hanno vita quiete. Quasi una quiete disperante. Ecco, chi dice questo non conosce il sentimento vero di noi marchigiani, donne e uomini mai rassegnati a ciò che vi è di tranquillo. Si sono sempre ribellati alla calma piatta, cercando nel loro piccolo mondo la capacità di essere in ogni dove».

Prima dell’avvicendamento sul palco dell’assessore regionale all’urbanistica, Stefano Aguzzi, ma anche di Gino Sabatini (Camera Commercio), di Vincenzo Garofalo (Autorità di sistema portuale) e di Alex D’Orsogna (Ancona International Airport), la parola è andata al presidente della Regione, Francesco Acquaroli.

Un intervento significativo, il suo, che ha anticipato, sul maxi schermo, degli scorci mozzafiato delle Marche, celebrando i campioni Sofia Raffaeli, Gianmarco Tamberi e Pecco Bagnaia (pesarese d’adozione).

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«Sono emozionato di essere qua – ha esordito Acquaroli – Nonostante sia la terza edizione, è come se fosse sempre la prima volta. Anche perché ogni anno c’è tantissimo da raccontare in un luogo sempre diverso. Oggi abbiamo scelto un tema importante, quello della competitività del nostro sistema, delle infrastrutture e della nostra volontà di crescita e di rilancio e credo che oggi più che mai dobbiamo guardare in questo senso alla capacità del nostro territorio di dialogare in sé stesso trovando una coesione fondamentale. Per questo abbiamo scelto il capoluogo, perché un territorio deve riunirsi nei luoghi istituzionali simbolo. Gli anni che abbiamo attraversato, con la pandemia, sono stati tempi difficili dal punto di vista anche relazionale».

«Così come il sisma, che ha toccato 4 delle nostre province, tre colpite in modo particolare, così come l’alluvione nel nord delle Marche, eventi che hanno messo a dura prova la nostra comunità. E il 2023, nonostante le difficoltà dell’alluvione, è stato la ripartenza dopo la pandemia, dove la ricostruzione sta prendendo una linea ben precisa, l’alluvione ha avuto una risposta, le infrastrutture. Ecco, siamo qui perché la sfida è una sfida comunitaria, che si fa insieme. Territori, borghi e vallate che per chi non ci conosce possono sembrare diverse e divise continuano a camminare insieme per una sfida che deve guardare al di fuori dei nostri confini».

A due ricercatrici scientifiche sono invece andate le onorificenze del Picchio d’Oro e il Premio del Presidente: Francesca Rossi (clicca qui per leggere l’intervista) e Sofia Scataglini. Un’edizione sicuramente da ricordare.

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