Ancona-Osimo

Giornata contro la violenza sulle donne: le testimonianze dal mondo sportivo

Ecco le parole di David Francescangeli di Cus Ancona e di Silvana Pazzagli di Ancona Respect e: «Assistiamo a volte a insulti di tipo sessista, all'arbitro o alle giocatrici. La nostra missione è batterci per lo stesso accesso e le stesse possibilità allo sport che hanno gli uomini»

Civitanovese Ancona Respec
Immagine di una gara dello scorso anno giocata dall'Ancona Respect

ANCONA – Nella Giornata contro la violenza sulle donne anche il mondo sportivo si è fatto sentire. Al pari delle varie iniziative che sono state attivate in tutta Italia, alcuni rappresentanti delle società anconetane si sono schierati in prima linea spiegando quello che lo sport fattivamente può fare in questa battaglia lunga e meticolosa.

L’importanza dei messaggi

Silvana Pazzagli, presidentessa dell’Ancona Respect (società dorica incentrata perlopiù sul calcio femminile), dona un interessantissimo punto di vista: «Una società ha un compito delicato e importante quando si rivolge ad un’utenza che parte dalle più piccole e arriva alle adulte. Lo sport deve richiamare all’aspetto sociale e deve lanciare messaggi importanti a chi guarda e chi è disponibile a confrontarsi. Messaggi chiari, univoci e non discriminatori. Viviamo in un contesto particolare, basta vedere che spesso gli spogliatoi sono realizzati a misura d’uomo non prevedendo le donne. Spesso manca il bidoncino per gli assorbenti così come tutte le accortezze che dovrebbero essere garantite alle atlete. Assistiamo in alcune occasioni a insulti di tipo sessista, all’arbitro o alle giocatrici. La nostra missione è quella di batterci per lo stesso accesso e le stesse possibilità allo sport che hanno gli uomini. Ci sono tante associazioni che lottano quotidianamente e noi vogliamo ritagliarci uno spazio in questa galassia portando avanti la rivendicazione dei diritti delle atlete».

Un luogo oltre l’ascolto

David Francescangeli, numero uno del Cus Ancona, riprende il progetto SAVE di “Assist” e parla di alcune iniziative per tutelare la condizione delle donne nello sport: «Il CUS Ancona vuole farsi promotore di una iniziativa antiviolenza molto importante. Creare un luogo sicuro che non si limiti all’ascolto, già di per sé non poca cosa, ma che costituisca un supporto operativo per affrontare non in solitudine questi crimini, va sostenuta, fatta propria e diffusa capillarmente ovunque compreso il mondo sportivo. No alla violenza sulle donne, no alla violenza nello sport».

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