Ancona-Osimo

Gianmarco Tamberi portabandiera dell’Italia alle prossime Olimpiadi, con Arianna Errigo

Il saltatore anconetano è stato scelto insieme alla schermitrice, nel segno della parità di genere promossa dal Cio: «Sto vivendo un sogno»

Gianmarco Tamberi (foto Grana/Fidal)

Il Coni ha scelto: saranno l’anconetano Gianmarco Tamberi e la monzese Arianna Errigo i portabandiera dell’Italia a capo della delegazione azzurra nella cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Parigi 2024, il prossimo 26 luglio. Niente Sinner, niente Paltrinieri: la bandiera tocca a Gimbo, insieme ad Arianna Errigo. Lo ha reso noto il Coni poco fa, attraverso il suo presidente nazionale Giovanni Malagò, in occasione del consiglio nazionale. È la seconda volta nella storia delle Olimpiadi estive che l’Italia opta per due portabandiera, recependo le indicazioni del Cio promotore della parità di genere tra gli atleti: era già successo a Tokyo 2020, con Jessica Rossi (tiro a volo) ed Elia Viviani (ciclismo), succederà ancora a Parigi con Errigo e Tamberi, che riceveranno il Tricolore dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 13 giugno alle 11 al Quirinale, insieme ai portabandiera del Comitato italiano paralimpico. Errigo e Tamberi sfileranno, dunque, venerdì 26 luglio nell’iconica cerimonia di apertura, prevista lungo la Senna, ad aprire l’edizione francese dei Giochi Olimpici.

Raggiante per la scelta Gianmarco Tamberi, in partenza per la Turchia dopo qualche giorno di febbre che ne ha ritardato l’appuntamento con un periodo di allenamento intenso lungo la costa turca, alla Gloria Sports Arena di Adalia, dove resterà fino al 4 maggio. «Quest’oggi non potevo ricevere notizia più bella – ha detto Tamberi –, rappresentare la spedizione Italiana ai giochi di Parigi 2024 mi riempie d’orgoglio. Riconosco che non sono sempre riuscito a rappresentare ogni singolo italiano in questi anni, ma credo anche che riuscire a farlo mantenendo la propria autenticità sia estremamente complesso. Quello che so con ancora più certezza è che ho sempre dato tutto me stesso allo sport, mettendolo davanti a qualsiasi altra cosa nella mia vita. Ho cercato di essere un capitano degno del proprio ruolo. Qualcuno che potesse essere quanto più possibile di supporto ai compagni più giovani nei momenti difficili, cercando di creare un gruppo forte e soprattutto unito. Mi ero preparato all’idea che la scelta sarebbe ricaduta su Greg (il nuotatore Gregorio Paltrinieri, i due sono molto amici, ndr), un atleta e un amico del quale nutro una immensa stima. Le uniche parole che mi venivano in mente se questa fosse stata la scelta finale erano: «Sono fiero di avere un leader come lui a Parigi». Spero con tutto il cuore di poter essere per l’Italia all’altezza di questo ruolo e prometto che farò di tutto per esserlo. Un profondo grazie al presidente Giovanni Malagò, la giunta del Coni e il consiglio nazionale, per la fiducia riposta in me e per aver ridato il ruolo di portabandiera all’atletica italiana dopo 32 lunghi anni. Sto vivendo un sogno».

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