Ancona-Osimo

Gianmarco Tamberi ha deciso: lo allenerà Giulio Ciotti. Sul divorzio dal padre allenatore: «Erano anni che avevamo difficoltà»

L'altista anconetano medaglia d'oro alle Olimpiadi di Tokyo spiega la sua scelta tecnica e quella di chiudere con il padre Marco che lo ha guidato fino allo scorso luglio

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ANCONA – Gianmarco Tamberi ha deciso: sarà il riminese Giulio Ciotti il suo allenatore. La scelta tecnica giunge alla vigilia di una stagione outdoor da cui l’altista anconetano si attende moltissimo, a cominciare dai Mondiali in programma a Budapest nel prossimo mese agosto. Giulio Ciotti, classe 1976, ex altista con un primato personale di 2.31, è il referente tecnico salti della nazionale italiana. «La scelta è caduta su Giulio Ciotti – ha spiegato Gianmarco Tamberi –, una scelta giunta dopo mesi di allenamenti fatti insieme. Con Giulio c’è stata sintonia sin da subito, cercavo una persona che avesse le mie stesse idee, che conoscesse e avesse studiato il mio salto negli anni, e Giulio s’è sempre informato molto per capire il mio salto, certe volte interfacciandosi anche con mio padre, questa cosa venuta a galla in questi mesi, e mi ha aiutato a decidere. Per la parte fisica il preparatore resta Michele Palloni, così come resta immutato lo staff medico».

Gianmarco Tamberi ha parlato anche del suo «divorzio» dal padre-allenatore: «Erano anni che avevamo difficoltà nel rapporto padre-figlio – ha spiegato –, negli ultimi anni questa cosa s’era amplificata, era diventato un rapporto allenatore-atleta che funzionava in campo quando funzionava. Fino alle Olimpiadi a turno ciascuno di noi due ha abbassato la testa, ero stato io, al tempo, a dire di provare un altro anno perché pensavo che essendo terminata tutta la tensione delle Olimpiadi dopo l’oro olimpico magari sarebbe stato più facile avere un rapporto più normale. Lui aveva accettato con delle perplessità e alla fine aveva ragione lui, pensavo di vivere il tutto in maniera più leggera, ma la leggerezza ce l’hai solo quando qualcosa non ti interessa. Nelle varie difficoltà ci siamo resi conto che il nostro rapporto, anche con l’oro olimpico al collo, non riusciva a essere un rapporto normale. Anche lui era convinto di interrompere questa relazione allenatore-atleta. C’era una difficoltà, una mancanza di serenità che si evidenziava tutti i giorni al campo, e quanto stai tutto il giorno insieme con una persona con cui hai difficoltà a relazionarti, poi questa cosa si amplifica. Nel 2022 ho avuto tanti problemi fisici che ci hanno portato ad avere pensieri diversi, in certe situazioni, e questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso».

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