Ancona-Osimo

Giancarlo Esposto racconta il suo ultimo libro Sette piccole storie

Dopo i due romanzi “Io e Francesco” e “Libero e il mare”, il giornalista jesino torna con una serie di racconti brevi. Storie di trasformazione e rinascita che raccontano la voglia di ricominciare

ANCONA – Sette piccole storie è il terzo libro del giornalista jesino Giancarlo Esposto, presentato sabato 26 ottobre al Centro Pergoli di Falconara Marittima. Sette piccole storie raccoglie racconti di vita, apparentemente diversi, ma che hanno in comune il forte sentimento di rivalsa e di crescita. Si tratta di storie di trasformazione, di rinascita, di riscoperta di sé. Sensibili, ironiche, talvolta malinconiche o paradossali, queste piccole storie sono pronte ad accompagnare il lettore nello scorrere delle giornate e non a caso sono sette, proprio come i giorni della settimana.

Giancarlo Esposto, come è nato il libro?
«Dopo i due romanzi precedenti, Io e Francesco e Libero e il mare, una storia di guarigione fisica e spirituale il primo, una storia di crescita interiore il secondo, ho pensato di mettermi alla prova con una serie di racconti brevi. Un’impresa non facile, se si considera che ogni racconto non ha alcun legame con gli altri, a parte i temi trattati. In altre parole ho moltiplicato per sette quello che ho fatto scrivendo i libri precedenti, con l’onere di dover raccontare ogni storia in poche pagine».

Perché non una storia sola, ma sette storie come i giorni della settimana?
«All’inizio le storie erano otto, poi, per una serie di scelte e coincidenze, sono diventate sette. Solo in quel momento si è pensato di associare i racconti ai giorni della settimana. Successivamente ho fatto una ricerca sul significato del numero sette e ho avuto riscontri inaspettati: le sette meraviglie del mondo, i sette peccati capitali, le sette note, i sette colori dell’iride, i sette chakra e tanti altri significati. Tutti aspetti che fanno del sette un numero speciale».

Giancarlo Esposto

Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo queste storie?
«Sono storie molto profonde, che toccano temi, a mio avviso importanti: la crescita interiore, spirituale – ove per spirituale non intendo un fatto obbligatoriamente legato alla religione –, la voglia di ricominciare e anche di mettersi in discussione. Insomma, riportando la frase di un passaggio molto emozionante di una delle storie, “c’è sempre un tempo per ricominciare”».

Quanto è presente nel libro la vita reale di Giancarlo Esposto?
«Non è un libro autobiografico, ma ogni personaggio delle sette storie, rappresenta, se possibile, qualche lato del mio essere e, più in generale delle persone con cui viviamo, che incontriamo quotidianamente. I personaggi sono tutti inventati, se si eccettua, Godot, che, certo, non è un personaggio in carne ed ossa, ma era stato creato tanti decenni fa, da quel genio della letteratura inglese che risponde al nome di Samuel Beckett».

Chi è stata la prima persona che lo ha letto e cosa ti ha detto?
«Per questa opera mi sono avvalso della collaborazione dell’agente letteraria Silvia Locatelli della Licet e Docet. È stata lei a stimolarmi, con la giusta dose di critiche, ove necessarie, facendomi tirare fuori il meglio di me. Una grande professionista che ho avuto la fortuna di conoscere, con la quale ho instaurato un rapporto professionale che sicuramente è destinato a durare a lungo».

La copertina del libro

Da dove nasce la passione per la scrittura?
«La passione per la scrittura nasce a inizi anni ’80, quando ho iniziato a collaborare con il giornale locale Jesi e la sua Valle. Grazie a loro ho iniziato il percorso da giornalista, ottenendo l’iscrizione all’Albo nel 1985. Ho all’attivo decine di collaborazioni con radio, tv, giornali, che durano tuttora. Ho scritto diversi libri dedicati allo sport e alla mia attività di giornalista, poi, 6-7 anni fa, parallelamente a un percorso di crescita personale, dal punto di vista spirituale, è sorto il bisogno di scrivere storie. È cominciato per caso, non ricordo neanche il momento preciso, ed ora eccomi al terzo libro, con altri progetti editoriali nel cassetto».

Il prossimo libro? Hai nuovi progetti in vista?
«Il prossimo libro è già in fase avanzata. La storia è completa, io e Silvia, l’agente letteraria, siamo nella fase dell’editing, poi proporremo il progetto all’editore. Stavolta torno al romanzo, anche se all’interno della storia si intrecciano le vite e i destini di diverse persone. È presto per anticipare qualcosa, ma c’è di mezzo anche la musica. Per quanto riguarda Sette piccole storie sono nel pieno di un book tour che mi ha già portato o mi porterà, tra le varie tappe, in alcune librerie a Roma, Ferrara, Venezia, Napoli, Firenze. Il tour si protrarrà fino ai primi mesi del 2020 e si chiuderà all’uscita del prossimo libro».

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