Ancona-Osimo

Gestore unico dei rifiuti, il centrodestra anconetano non ci sta: «Operazione pericolosa»

Il candidato sindaco alle prossime Comunali, Daniele Silvetti, spiega: «La Mancinelli ci ripensi, lo faccia per la città di Ancona»

Daniele Silvetti
Daniele Silvetti

ANCONA – Centrodestra della provincia di Ancona compatto contro il gestore unico dei rifiuti e sulla bocciatura da parte della Corte dei conti dell’operazione che prevedeva l’affidamento in casa del servizio. La magistratura contabile nei giorni scorsi ha rilevato la non conformità della delibera del consiglio comunale di Ancona, che, come diversi altri Comuni, aveva dato seguito all’approvazione del progetto in Assemblea territoriale d’ambito lo scorso dicembre. Contro il gestore unico non c’è solo la presa di posizione del candidato sindaco della coalizione di centrodestra per le prossime Comunali di Ancona, Daniele Silvetti, ma anche quelle di amministratori di centrodestra del territorio nonché di alcuni consiglieri regionali e comunali. «Desta più di qualche preoccupazione la linea oltranzista assunta dal Comune di Ancona di fronte al pronunciamento della magistratura contabile. Il pensiero – spiega Silvetti – va diretto ai lavoratori di Anconambiente e alla continuità di un servizio pubblico imprescindibile. Chiedo al sindaco Mancinelli di rivedere il piano strategico imposto a suon di maggioranza all’interno dell’Ata. Se questo è l’inizio della stagione “dell’avvelenamento dei pozzi” allora chiedo ai consiglieri comunali tutti, di centrodestra e di centrosinistra, di intervenire per scongiurare l’ulteriore dispendio di denaro pubblico e quindi l’inevitabile danno erariale».

Gli fa eco il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti: «E’ un’operazione da “scappati di casa”. Nessuno di noi è contrario a una gestione in house, ma per averla l’ente gestore in casa deve darci una offerta più vantaggiosa. Altrimenti l’operazione non regge. Questa situazione è così pericolosa che va rivista completamente. Se l’amministrazione comunale di Ancona continua a spingere sull’acceleratore, va fermata». Della stessa opinione anche Carlo Ciccioli, capogruppo FdI in consiglio regionale, che nell’operazione vede solo un business politico: «Si vuole mettere il cappello sulla gestione di un comparto non indifferente. I rifiuti sono diventati per tante società e imprese private e pubbliche una grande risorsa finanziaria, un business in cui tanti si buttano». Di pari passo anche l’ex sindaco di Falconara e assessore regionale Goffredo Brandoni: «Noi siamo per il pubblico-privato, perché l’esperienza di affidamento in capo al pubblico di aziende così impegnative è stato sempre devastante, al punto che hanno accumulato debiti ingenti in pochissimi anni».

Anche Tommaso Borri, sindaco di Serra San Quirico, esprime i suoi dubbi: «La nostra non è una battaglia politica come gli amministratori che non sono di centrodestra vorrebbero dimostrare. La nostra è una battaglia di buona amministrazione». Per Marco Ausili, consigliere regionale e coordinatore comunale di FdI Ancona, le scelte sono politiche e non vanno a favore dei cittadini: «Si vogliono chiudere delle partite prima che si perda il Comune di Ancona. Si vuole chiudere in modo aggressivo in modo da ipotecare il futuro di chi amministrerà che si troverà di fronte a problematiche di enorme portata». Così anche Daniele Berardinelli, capogruppo in Comune di Forza Italia: «Di fronte a una delibera della Corte dei Conti si deve dimostrare, con le controdeduzioni, che eventualmente la Corte si sbaglia. Dubito, però, che si possano proporre delle osservazioni simili. Si tratta di una scelta fatta solo da una parte politica, ringrazio i sindaci che sono riusciti ad opporsi a questa operazione».

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