Ancona-Osimo

Gatto rischia di morire impiccato, salvato da alcuni giovani. L’Oipa Ancona: «Basta collari, sì al microchip»

Il collarino del micio era rimasto incastrato in una rete privata, mentre il felino era intento ad arrampicarsi. L'Oipa di Ancona: «Senza l'intervento di quei giovani, quel gatto sarebbe morto di lì a poco»

Il gatto lunedì notte, in via Piave, poco prima di essere salvato da alcuni giovani

ANCONA – Gruppo di giovani salva un gatto che rischiava di morire impiccato. È successo in via Piave, a pochi passi dal centro. Il fatto è accaduto pochi giorni fa, nella notte a cavallo tra lunedì e martedì. Il micio – si tratterebbe di un meticcio europeo a giudicare dai colori del pelo – era rimasto incastrato per via del suo collare.

A notarlo, dicevamo, sono stati alcuni ragazzi che risalivano per la via e stavano per imboccare il vicolo la cui scalinata porta a via Isonzo.

All’angolo della scalinata, hanno notato quel gatto che era sospeso in aria, sopra i gradini, col collo attaccato alla recinzione di un’abitazione. Alla vista dei ragazzi, il micio si è visibilmente agitato, come testimonia un video.

Il felino sospeso in aria col collare incastrato nella rete di un’abituazione privata. Matteucci (Oipa Ancona): “Sarebbe morto in poco tempo senza l’intervento di quei giovani”

I giovani, prima di liberarlo, avrebbero infatti registrato un video, che è stato poi spedito all’Oipa di Ancona (Organizzazione Internazionale Protezione Animali). L’obiettivo? Sensibilizzare i cittadini a non mettere collarini ai propri gatti.

«Non saranno i collari a salvare la vita ai vostri gatti» – spiega Claudia Matteucci, delegata Oipa Ancona. Eppure, ci si potrebbe domandare perché ai cani sì e ai gatti no. La risposta è semplice: i gatti sono più indipendenti di Fido e «chi li lascia girare liberamente sul territorio deve considerare i rischi in cui potrebbero incorrere».

Il collare rappresenta uno di questi rischi: «I gatti, lo sappiamo, si arrampicano sugli alberi o sulle reti, come in questo caso – continua Matteucci – e potrebbero rimanere impigliati, come è successo l’altra notte. Non mi era mai capitata una cosa simile, ma sicuramente potrebbe essere già successo, però non tutti segnalano. Ecco, noi, in questo caso, siamo contenti di tentare a sensibilizzare su questo tema».

Che il collare non salvi i gatti? «No, anzi, tutt’altro. In commercio, ci sono collari elastici che, in simili casi, si sganciano automaticamente, sempreché funzionino. Ma il nostro consiglio – fanno sapere dall’Oipa – è quello di non mettere collari ai felini».

Neppure in caso di smarrimento, il collare servirebbe, «perché – sottolinea Matteucci – basta che qualche persona poco raccomandabile sganci il collare per appropriarsi del gattino». Una valida (e sicura) alternativa al collare è «il microchip, che non è obbligatorio per i gatti, ma che sicuramente può risultare utile».

Certo è che il micio salvato lunedì notte «non era un randagio, né apparteneva alle colonie feline, visto che aveva il collarino».

Ad ogni modo, «quel gatto, in via Piave, sarebbe potuto morire nel giro di poco tempo. Il micio era molto agitato e in situazioni simili più i gatti si agitano e più rischiano la vita. L’esofago gli si sarebbe chiuso e lui sarebbe deceduto. Senza collare, invece, questo non sarebbe successo. Il grazie va a chi l’ha salvato».

Una volta liberato – chissà – il gatto potrebbe essere tornato a casa. Ciò che conta è che, per ora, non sia morto impiccato per colpa di un collare.   

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