Ancona-Osimo

Gasolio alle stelle: Unatras annuncia la serrata dei tir. Bianchelli, Fita Cna Ancona: «A rischio posti di lavoro»

Dal 4 aprile sciopero degli autotrasportatori indetto da Unatras. Il caro gasolio non è più sostenibile. La categoria chiede che vengano tolte le accise

Trasporti in autostrada

ANCONA – L’impennata dei prezzi dei carburanti mette in ginocchio gli autotrasportatori. Il gasolio alla pompa ha superato la soglia dei 2 euro al litro, per un aumento (calcolato da Cna) di oltre 13mila euro per 100mila chilometri di percorrenza. Una situazione insostenibile che ha portato la categoria all’estrema decisione: sciopero dei tir dal 4 aprile

La trattativa

C’è solo una possibilità che potrebbe far rientrare la situazione: la trattativa che a livello nazionale sta andando avanti tra la categoria dei trasportatori, rappresentata da Unatras di cui Cna è componente di peso, e il governo. «Vogliamo portare a casa dei risultati» afferma Fausto Bianchelli, responsabile Fita Cna Ancona.

I filoni su cui si muove il braccio di ferro sono due: regole e rispetto dei costi minimi di sicurezza. Sul primo punto Cna è molto chiara: «Ci sono dei tempi di pagamento previsti a termini di legge – spiega Bianchelli – ma che non vengono rispettati dalla committente nei confronti dell’autotrasportatore». Quindi porre delle regole più severe per far sì che si rispettino i pagamenti senza incorrere in tempi di attesa troppo lunghi. Punto due: «Non si può andare sotto un certo costo al km, ma non c’è una norma sanzionatoria quando ciò avviene – specifica Bianchelli -, dunque c’è una deregulation del mercato dove il trasportatore è l’anello debole della catena. Non esistono clausole tranne casi particolari di adeguamento automatico relativo al costo del gasolio».

Le conseguenze

Se la categoria non dovesse riuscire a strappare qualche garanzia in più, il 4 aprile si fermeranno i trasporti. Da cui: niente consegne, niente ritiri. «Gli effetti di questa situazione si ripercuoterebbero su tutto il sistema economico – continua Bianchelli – meno merci in circolazione vorrebbe dire meno beni reperibili per i cittadini». E quindi un colpo durissimo su tutti i settori. Per questo gli autotrasportatori sperano in una soluzione soddisfacente che non metta in crisi l’economia del Paese. «Speriamo che non si arrivi al punto di dover bloccare i mezzi – continua il referente Fita Cna Ancona – ma non possiamo più andare avanti in queste condizioni. Parliamo di posti di lavoro a rischio. Qui ci sono lavoratori autonomi e dipendenti che non riescono più a garantirsi il pane quotidiano».

Tanto per rendere l’idea di a cosa si andrebbe incontro se l’intero comparto degli autotrasportatori si fermasse: la circolazione dell’80% delle merci in Italia è garantito dal trasporto su gomma. In pratica se tutti i tir spegnessero i motori si bloccherebbe l’economia di un intero Paese. «Basterebbe togliere anche solo temporaneamente le accise al costo dei carburanti – suggerisce Bianchelli – abbiamo bisogno di una soluzione forte, o il settore andrà presto al collasso». 

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