Ancona-Osimo

Fusione tra Banco Marchigiano e Banca del Gran Sasso d’Italia

Al via una nuova Banca di credito cooperativo. Il nuovo Istituto può contare su 28 filiali divise su sei province abruzzesi e marchigiane che serviranno 106 comuni. Sono in tutto 11.509 i soci con un patrimonio netto di 75 milioni di euro

Un momento della conferenza stampa che si è tenuta presso la sala consiliare della Provincia di Teramo

Dal 1° ottobre Abruzzo e Marche sono ancora più vicine grazie alla fusione tra il Banco Marchigiano e la Banca del Gran Sasso d’Italia che ha dato vita ad una nuova realtà nel panorama del Credito Cooperativo Italiano, un’unica banca che è già al servizio di un vasto territorio che, dalle sponde dell’Adriatico, si spinge fino ai monti dell’Appennino abruzzese “Nel territorio… per il territorio” lo slogan scelto per presentare l’operazione a soci e clienti.

Il nuovo Istituto di Credito, frutto dell’aggregazione tra le due realtà, ha 28 filiali (25 provenienti dal Banco Marchigiano e 3 dalla Banca del Gran Sasso d’Italia) suddivise su sei province e serviranno complessivamente 106 comuni (74 sotto le insegne del Banco Marchigiano e 32 della Banca del Gran Sasso d’Italia). In totale la nuova Banca di Credito Cooperativo ha un numero complessivo di soci pari a 11.509, frutto dei 9.120 del Banco Marchigiano e dei 2.389 della Banca del Gran Sasso d’Italia e 196 dipendenti (179 provenienti dal Banco Marchigiano e 17 dalla Banca del Gran Sasso d’Italia).

Il patrimonio netto della banca è di 75 milioni di euro (di cui 70 milioni di euro del Banco Marchigiano e 5 della Banca del Gran Sasso d’Italia) con un attivo patrimoniale pari a 1 miliardo e 118 milioni di euro (1 miliardo e 46 milioni del Banco Marchigiano e 72 milioni della Banca del Gran Sasso d’Italia). Gli impieghi lordi della nuova realtà bancaria sono pari a 585 milioni di euro, per una raccolta totale di 1 miliardo e 159 milioni di euro, mentre i fondi intermediati ammontano a 1 miliardo e 709 milioni di euro (i dati sono frutto del Consuntivo 2020 e del Piano Strategico 2021/24). L’intera operazione si è svolta sotto l’egida della Cassa Centrale Banca S.p.A. che è la Capogruppo di cui fanno parte entrambe le BCC.

Il nuovo CdA della BCC è composto da 13 membri (11 del Banco Marchigiano e 2 della Banca del Gran Sasso a cui è andato anche il ruolo di Vice-Direttore).

«Oggi siamo qui a presentare un’unione che ci vedrà protagonisti nel mondo del Credito Cooperativo nei due rispettivi territori regionali e che porterà indubbi benefici ai soci, ai clienti, ai dipendenti, ma soprattutto alle due regioni, Abruzzo e Marche, che vedranno nascere una realtà ancora più solida e forte, in grado di raccogliere le sfide che i tempi moderni ci impongono», dice il presidente della Banca del Gran Sasso d’Italia, Giulio Cesare Sottanelli.

«Questa nuova realtà decisamente si evidenzia nel panorama del Credito Cooperativo per numeri e copertura territoriale importanti per le BCC italiane visto che sarà presente in 6 province (Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata, Fermo, Teramo, L’Aquila), andrà a servire per competenza ben 106 Comuni e ci farà arrivare a oltre 11.500 soci complessivi» dichiara Marco Bindelli, vice presidente del Banco Marchigiano e amministratore delegato ai rapporti con il mondo del Credito Cooperativo.

«Siamo dinanzi all’unione di due banche e due regioni con l’obiettivo di fare sistema e sostenere lo sviluppo di famiglie e piccole medie imprese» spiega il direttore generale del Banco Marchigiano, Marco Moreschi.

La Banca del Gran Sasso d’Italia è stata l’ultima Banca di Credito Cooperativa autorizzata in Italia, nata ufficialmente nel gennaio del 2015 con l’allora denominazione di Banca del Vomano poi diventata Banca del Gran Sasso d’Italia nel maggio del 2017 a seguito dell’incorporazione del Comitato promotore della costituenda Banca de L’Aquila. Nel 2019 ha raggiunto il break even point, con una gestione molto virtuosa. Nel 2018 l’adesione alla Capogruppo Cassa Centrale Banca SpA.

Il Banco Marchigiano affonda le sue radici in due Istituti di credito marchigiani dalla storia ultradecennale e profondamente radicati nei rispettivi territori, la BCC di Civitanova Marche e Montecosaro e la Banca di Suasa, dalla cui aggregazione il Banco Marchigiano è ufficialmente nato, nel dicembre del 2018.

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