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Ancona, nuovo furto in via Palombare. Residenti esasperati: «Vogliamo più controlli»

Venerdì 21 giugno, intorno alle 21, i ladri si sono introdotti in un'abitazione. L'ultimo ed ennesimo di una scia di furti iniziata dall'ottobre scorso. I cittadini del quartiere hanno deciso di unirsi in una chat su WhattsApp per segnalare movimenti e persone sospette. Ecco cosa ci hanno raccontato

ANCONA – È un vero e proprio incubo quello che stanno vivendo i residenti di via Palombare ad Ancona, nel tratto vicino a via Monte d’Ago, nei pressi della facoltà di Ingegneria. La zona da diversi mesi è nel mirino dei ladri che nel quartiere hanno messo a segno già numerosi furti. L’ultimo, venerdì scorso 21 giugno intorno alle 21, quando si sono introdotti in un’abitazione. L’ennesimo furto di una lunga serie che si ripete dall’ottobre scorso, quando sono iniziati i raid nella zona che hanno toccato diversi appartamenti. Oro e soldi, il bottino tipico dei topi d’appartamento che spesso oltre a sottrarre ai legittimi proprietari beni di valore portano via con sé anche anche oggetti dal valore affettivo.

«Vogliamo più controlli» chiedono in coro i residenti del quartiere che, ormai esasperati, si sono organizzati con una chat di vigilanza su WhattsApp, che raccoglie più di una quarantina di persone. Una rete solidale che, grazie al tam tam di messaggi, segnala presenze sospette, strani movimenti o tentativi di furto, riuscendo in brevissimo tempo a far scattare l’allerta tra vicini di casa. Un passaparola che crea una vigilanza attiva, perché i cittadini del quartiere sono stanchi di subire. Una preoccupazione che sta crescendo ulteriormente perché con l’arrivo dell’estate, solitamente, la frequenza dei furti aumenta.

«Tra via Monte d’Ago e via Palombare hanno visitato quasi tutte le abitazioni. Una situazione che ormai va avanti dal 10 ottobre dell’anno scorso, quando sono iniziati i furti – spiega Antonella Cinti, una residente del quartiere -. Abbiamo una chat della via e anche sabato notte (23 giugno) è scattato l’allarme, un vicino ha segnalato una presenza sospetta». Venerdì, proprio la sera in cui c’è stato l’ultimo furto, i residenti hanno segnalato in zona un’Audi nera, la stessa auto che è stata vista più volte aggirarsi nel quartiere anche in occasione di altri raid e che è stata segnalata anche alle forze dell’ordine. Segnalate anche alcune persone viste “gironzolare” nella zona e scattare foto alle abitazioni per poi dileguarsi nelle vicine campagne. Segnalazioni sulle quali i residenti chiedono un riscontro: «Vorremmo che le forze dell’ordine ci facessero sapere quando facciamo una segnalazione se questa è andata a buon fine», conclude Antonella Cinti.

Ma i cittadini chiedono anche pattuglie più frequenti in zona. «Come illuminazione vicino alla mia abitazione adesso ce n’è abbastanza – precisa un’altra residente che vuole rimanere anonima – però non è sufficiente perché i ladri arrivano dalle campagne. Nella via ci sono anche molte persone anziane che vivono da sole e queste devono essere tutelate».

I residenti infatti invocano una maggiore illuminazione della via, specie nel tratto che va dalla Fonte delle Monache fino all’incrocio con via Ranieri, dove la strada è completamente al buio. Una strada che in  alcuni punti è piena di buche, spiegano i residenti arrabbiati, dove «il manto stradale non viene più rifatto da 40 anni ed è anche pericoloso per le donne incinta. Inoltre da noi ci sono 5 bambini piccoli, tutti sotto i 3 anni, che sono rimasti molto destabilizzati dai furti avvenuti nella via» dichiara Giacomo Socci. «Una via abbandonata non solo per quanto riguarda la manutenzione stradale, ma anche per la viabilità», osserva Paolo Carletti.

Arrabbiato per la viabilità anche Paolo Paolozzi che con la sua famiglia vive nel terreno della Fonte delle Monache da quasi 3 secoli: «Il problema della viabilità non si risolverà mai fino a quando l’università terrà aperta alle auto l’entrata e l’uscita sul dosso di via Ranieri per cui le auto troveranno comodo girare per la Fonte e transitare su via Palombare per raggiungere la Montagnola. Altro grosso problema – spiega – è quello di via Trevi che rappresenta ormai l’uscita e l’entrata principale per centinaia di abitanti delle vie sottostanti (Tiraboschi e Togliatti) per raggiungere via Ranieri e via Palombare, ma, sia l’Università che gli abitanti, si sono sempre opposti in maniera drastica a discutete soluzioni che in qualche misura potessero alleviare il disagio di noi pochi residenti di via Palombare alta. Del resto, contro il potere universitario e contro le migliaia di abitanti dei quartieri di Monte d’Ago anche il Comune può fare ben poco. La colpa più grossa del Comune, di tutte le amministrazioni che si sono succedute dal 1970 ad oggi, è l’aver permesso una edificazione selvaggia lasciando le stradine di una volta dove passavano solo i “birocci”».

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