Ancona-Osimo

Firma falsa sul contratto di affitto, finisce a processo per prostituzione

Assolto un 48enne accusato di favoreggiamento. Una perizia calligrafica ha dimostrato che il contratto di locazione di una casa di appuntamenti cinesi, scoperta dai carabinieri in via Emilia, non era la sua

FALCONARA – Giovani cinesi si prostituiscono in casa e un connazionale finisce a processo per favoreggiamento per la firma del contratto di affitto che porta il suo nome. Ma lui, un 48enne residente a Vicenza, non era neanche mai stato in quell’appartamento, un’abitazione di via Emilia. Qui, a giugno 2013, i carabinieri avevano scoperto una casa di appuntamenti, cogliendo sul fatto una 40enne orientale che si prestava a rapporti sessuali a pagamento. Il suo, come altri annunci di altre cinesi che avrebbero utilizzato la casa, veniva pubblicizzato su siti di annunci con prestazioni che andavano dai 30 ai 50 euro. A far finire imputato il 38enne era stata la firma sul contratto di locazione dell’appartamento. Firma che però, dopo una perizia calligrafica, è risultata falsa. Il cinese oggi è stato assolto al tribunale di Ancona.
Così ha deciso il giudice Paolo Giombetti, il pm aveva chiesto un anno di reclusione.
«Il mio cliente non ha la patente e non è mai stato a Falconara – ha commentato l’avvocato Davide Osti – nemmeno i proprietari della casa lo hanno riconosciuto. La firma fatta è stato dimostrato che non era la sua».
Secondo l’accusa il 48enne doveva invece rispondere di favoreggiamento della prostituzione, in concorso con un connazionale che nel frattempo è deceduto.

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