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Fine stato di emergenza, Saltamartini: «Il Covid-19 si è rinnovato e ci impone di non abbassare la guardia»

L'assessore regionale Saltamartini ha parlato della riorganizzazione del sistema sanitario regionale e del termine dello stato d'emergenza

ANCONA – «Siamo alla fine dello stato di emergenza secondo gli atti amministrativi. Siamo all’inizio di un percorso emergenziale in cui il Covid-19 si è rinnovato e ci impone di non abbassare la guardia». Sono le parole usate dall’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini a poco dal termine dello stato emergenziale (31 marzo) proclamato il 31 gennaio del 2020 per fronteggiare le conseguenze della pandemia di Covid-19.

L’assessore parlando con i giornalisti a margine del Consiglio regionale della Regione Marche, ha sottolineato che «la libertà di procedere senza che ci sia il grande regolatore ci impone di autoregolarci: il virus continua a girare con sintomi non lesivi e se raggiunge le persone fragili può provocare danni».

Sollecitato sul rischio che le nuove abitudini, anche in virtù dell’allentamento che prenderà avvio dal 1° aprile, possano generare nuovi rischi, Saltamartini spiega che «occorre cercare di coprire tutte le persone che ancora non si sono vaccinate e sono ancora molte» e per chi ha delle comorbidità «usare tutte le precauzioni possibili e immaginabili».

Sull’organizzazione dell’Asur Marche e in merito al nuovo piano sociosanitario, ha aggiunto «siamo in fase avanzatissima, pensavo di poter completare il percorso addirittura in questa settimana, sia con la legge 13 che con il piano socio sanitario, il percorso si allunga solo di qualche settimana. Per quanto riguarda le liste di attesa abbiamo deciso di incardinare un organo che si occupi giornalmente e diuturnamente, mettendo in rapporto la domanda di prestazioni con l’erogazione delle prestazioni stesse».

Saltamartini fa notare che la sanità, per quanto concerne le liste di attesa, «deve organizzarsi secondo la domanda. Anche questa mattina ho ricevuto il messaggio di una persona che doveva fare una risonanza magnetica a pagamento fra due mesi, senza pagare fra un anno e mezzo: è inaccettabile una sanità di questa dimensione, quindi tocca a noi, adesso uscendo dal Covid riorganizzare il sistema». per garantire nelle Marche «prestazioni che siano assicurate come nelle regioni più virtuose».

L’indicazione, spiega l’assessore, è quella di «creare staff nell’Ars e nelle aziende» per il «monitoraggio» della domanda di prestazioni, così da organizzare il sistema in modo da «dare una risposta». Saltamartini fa notare che si tratta di un percorso da fare con i sindacati, ma intanto occorre monitorare anche per dare una risposta alla «domanda aggiuntiva» di prestazioni che si è venuta a creare nei due anni di pandemia, per gli accertamenti non svolti. Come roadmap della legge 13 e del piano socio sanitario ha concluso «pensavamo per giugno», sottolineando che si tratta di due «percorsi molto lunghi».

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