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Da Filottrano al mondo, al via le celebrazioni in onore di Giacomo Beltrami

Sepolto a Filottrano, raggiunse una delle sorgenti del fiume Mississippi dopo un’incredibile viaggio nel quale raccolse un’eccezionale collezione di manufatti indiani, oggi di inestimabile valore. Inaugurata a Firenze la mostra

L'inaugurazione a Firenze con il sindaco
L'inaugurazione a Firenze con il sindaco

FILOTTRANO – Due secoli fa, il 31 agosto 1823, Giacomo Costantino Beltrami, patriota deluso dalla Restaurazione, sepolto a Filottrano, raggiunse una delle sorgenti del fiume Mississippi dopo un incredibile viaggio, tanto faticoso quanto pericoloso. In quello e altri raccolse un’eccezionale collezione di manufatti indiani, oggi di inestimabile valore, che compongono una preziosa collezione esposta al Museo di storia naturale “Caffi” di Bergamo. Beltrami è tra i pochissimi occidentali capaci di comprendere spiritualità, cultura e doti artistiche dei nativi americani, che i suoi contemporanei considerano solo selvaggi da sterminare o “civilizzare”. Molti ritengono sia stato lui a ispirare a James Fenimore Cooper per “L’ultimo dei Mohicani”, classico della letteratura divenuto anni fa film di grande successo.

Gli eventi

Nei giorni scorsi, a Villa Spada Lavinj c’è stato un grande evento voluto dall’associazione “Ambiente e salute” con più di 200 persone, a lui dedicato nel bicentenario di quella scoperta. Il sindaco Lauretta Giulioni nel contempo si è portata a Firenze, assieme al sarto Luca Paolorossi e alla moglie Sonia Luchetti, proprietaria e depositaria del marchio “Giacomo Costantino Beltrami”, all’inaugurazione della mostra di indumenti e oggetti di tribù indiane. Presenti l’attore Moses Brings Plenty, attore protagonista della serie Yellowstone premiata con il Golden Globe, il console Daniela Ballard e Alessandro Martire, massimo esperto di tribù indiane.

«È incredibile come un solitario esploratore romantico dell’Ottocento abbia tanto da insegnarci oggi, su come guardare il mondo e immaginare il futuro. Coraggioso e curioso, Beltrami seppe vedere quel che gli altri non vedevano grazie alla cultura umanistica che da Illuminista portò con sé dall’Italia sulla Frontiera del West», dice Roberto Bonzio, che da anni indaga sul talento di innovatori italiani di ieri e di oggi con storytelling e viaggi d’ispirazione, col progetto Italiani di Frontiera (www.italianidifrontiera.com), che ha in cantiere per l’autunno, in collaborazione con Marino, uno nuovo spettacolo di cui Beltrami sarà figura centrale.

«La sua vera impresa è stata l’aver percorso quel territorio inesplorato con una sensibilità eccezionalmente moderna: registrando testimonianze di prima mano sul degrado che il contatto con i bianchi stava provocando tra gli indiani, in particolare con l’alcolismo. Ma soprattutto, raccogliendo e inviando in Italia a più riprese armi, utensili, indumenti e decorazioni», dichiara Cesare Marino, antropologo già allo Smithsonian Institution di Washington, curatore del diario di viaggio dell’esploratore bergamasco (“La scoperta delle sorgenti del Mississippi”, Biblioteca del Vascello), reduce dalle celebrazioni dedicate a Beltrami negli Usa, dove oggi una contea del Minnesota porta il suo nome.

Paolorossi afferma: «Qui a Firenze ci siamo in veste di proprietari del marchio Giacomo Costantino Beltrami perché il 3 gennaio 2020 l’abbiamo registrato a tutela della città di Filottrano e del nome stesso. L’abbiamo fatto a tutela, che io sia lungimirante o un folle, a me interessa solo il buon nome di Filottrano e delle Marche. A Filottrano è stato creato un evento e in parallelo a Firenze ne hanno creato un altro. La bellezza lega tutto e grazie a Beltrami Filottrano punta a farsi conoscere al mondo».

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