ANCONA – «Non credo sia un caso che la Giornata Mondiale della sicurezza sul lavoro (28 aprile) e la Festa del Lavoro (1 maggio) siano molto vicine perché non può esserci lavoro senza sicurezza». A dirlo è Aramis Garbatini, presidente della Cassa Edile delle Marche C.Ed.A.M che approfitta della ricorrenza del 1 Maggio per ricordare che «se in questo particolare momento storico le problematiche di imprese e lavoratori sono molte – ha aggiunto – tra attenzione alla sicurezza, formazione, condizione di lavoro, integrazione dei lavoratori stranieri, dall’altra è necessaria essere pronti a recepire i cambiamenti per offrire servizi e prestazioni ad imprese e lavoratori al passo con i tempi».
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Anche per questo motivo la Cassa Edile delle Marche C.Ed.A.M ha avviato in collaborazione con Edilart Marche che è il proprio Comitato Paritetico Territoriale e Scuola Edile, un ciclo di 11 seminari itineranti nelle 5 province del territorio regionale grazie ad un bando regionale con l’obiettivo di sensibilizzare imprese e lavoratori del settore edile al rispetto della sicurezza nei cantieri e all’utilizzo delle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e gli esoscheletri per la movimentazione dei carichi.
Nel complesso nel 2024 sono stati realizzati 283 corsi su varie materie formando un totale di oltre 2500 lavoratori ed organizzato visite in cantiere per fornire assistenza alle imprese e guidarle al rispetto delle normative vigenti.
«Quando un lavoratore si infortuna è una brutta notizia sia per il lavoratore che per l’azienda – ha aggiunto Tonino Passaretti, vicepresidente di C.Ed.A.M. – e lavorare con l’obiettivo di arrivare a zero morti lo considero un segno di civiltà facendo tutti la propria parte per contribuire a garantire la tutela e la sicurezza nei luoghi di lavoro».
Secondo C.Ed.A.M la filiera che parte dalla prevenzione passa per conoscenza e formazione e ha come traguardo la sicurezza è molto complessa e deve tenere conto, in riferimento ai lavoratori stranieri, anche delle difficoltà oggettive oltre che linguistiche ad esempio di alloggio, di ottenimento del permesso di soggiorno, di avere i mezzi e le possibilità di partecipare ai corsi di formazione che non avvengono in cantiere e da qui il pericolo che il lavoro irregolare sia difficilmente azzerabile.
Nonostante il grande impegno per la prevenzione i dati non sono positivi e resta il segno più davanti al numero degli infortuni in particolare nelle province di Fermo (+36,99%) e Macerata (+9,61). «In un momento che resta complesso per il settore edile – conclude Passaretti – con 450 mila ore di CIG, nel 2024, -18% rispetto all’anno precedente ma sempre notevole, la C.ED.A.M. rappresenta un punto di riferimento e rappresenta il rigoroso garante dell’applicazione del C.C.N.L. e degli accordi stipulati tra le parti nel settore dell’edilizia nella Regione Marche».