Ancona-Osimo

Esplosione a Monte Urano, la Procura indaga per omicidio colposo

Il fascicolo aperto per omicidio colposo a carico di ignoti vuole far luce sulla morte dell'operaio di Falconara marittima che stava lavorando all'impianto antincendio. Sulla salma di Giovanni Battista Cascone è stata disposta l'autopsia

FERMO – La Procura di Fermo ha avviato una inchiesta per far luce sull’esplosione avvenuta martedì, 19 novembre, nel distributore di benzina di Monte Urano in contrada Ete Morto, dove ha perso la vita Giovanni Battista Cascone, il manutentore 29enne di Falconara Marittima.

Il fascicolo aperto per omicidio colposo a carico di ignoti, intende accertare se ci sono responsabilità alla base della morte del giovane operaio.

Cascone stava lavorando su una perdita ad una vasca contenente acqua che defluiva nell’impianto antincendio dell’area di servizio, quando una esplosione improvvisa lo ha scaraventato ad 8 metri di distanza dal punto in cui stava operando, provocandone la morte sul colpo.

I vigli del fuoco del Nbcr, Nucleo biologico chimico e radiologico, hanno eseguito una serie di campionamenti che sono proseguiti anche nella giornata di ieri (20 novembre), per cercare di fare chiarezza sulle cause dell’esplosione. Le fiamme rosse su indirizzo della Procura non tralasciano alcuna ipotesi e le rilevazioni vagliano sia la possibilità che ci siano state eventuali fughe di gas (il distributore aveva anche una colonnina per il gpl) o di altre sostanze, oppure problemi di altra natura legati magari alle strumentazioni che l’operaio stava utilizzando. Al momento però questi interrogativi non hanno ancora una risposta

Alle indagini, oltre ai vigili del fuoco, partecipano anche i carabinieri di Fermo e il personale Asur che si occupa di sicurezza sul lavoro. Intanto la Procura ha disposto l’autopsia sul corpo del giovane operaio per acquisire ulteriori elementi utili alle indagini.

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