Ancona-Osimo

«Fdi ha reso impossibile abortire nelle Marche», la denuncia di Chiara Ferragni. Toschi: «I politici lascino fare ai medici il loro mestiere»

L'influencer Chiara Ferragni addita le difficoltà di accesso all'aborto per le donne delle Marche. Una posizione condivisa dalla ginecologa Aied Marina Toschi

ANCONA – «Fdi ha reso praticamente impossibile abortire nelle Marche che governa. Una politica che rischia di diventare nazionale se la destra vince le elezioni». È quanto si legge in una storia apparsa sul profilo Instagram dell’influencer Chiara Ferragni.

Un post che segue di alcune ore la visita della leader nazionale di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ad Ancona per l’apertura della campagna elettorale in vista delle elezioni politiche che si terranno il 25 settembre prossimo. Nella storia diffusa da Ferragni, ritraente l’immagine di una sala operatoria, l’influencer scrive «ora è il nostro tempo di agire e far sì che queste cose non accadono».

La storia di Chiara Ferragni su Instagram

A commentare la storia di Chiara Ferragni, concordando con la sua posizione, è la ginecologa Aied Marina Toschi, in prima linea sul fronte della difesa del diritto di accesso alla legge 194 che regola l’aborto. Secondo la ginecologa si tratta di «un problema politico, non scientifico. Nelle Marche – afferma – l’aborto farmacologico è quasi impossibile, mentre quello chirurgico è molto difficile perché pochissimi ospedali nelle Marche lo fanno». Per la dottoressa Toschi l’interruzione volontaria di gravidanza con aborto farmacologico, che «va eseguita il più precocemente possibile» è «questione che non dovrebbe interessare ai politici, i quali invece se ne occupano solo a scopo elettorale, come ha fatto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli» che «non ha recepito le linee di indirizzo sulla Ivg medica del Ministero».

«Noi medici – aggiunge Marina Toschi – seguiamo gli indirizzi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e le linee guida europee: i politici – attacca – lascino fare ai medici il loro mestiere e pensino a garantire i necessari servizi come i Consultori, invece di arroccarsi su una campagna conservatrice in stile americano sulla pelle delle donne».

«A loro – spiega – serve un lavoro sicuro e ben remunerato e una casa, per essere libere dalla violenza. La politica sia in grado di dare risposte su questi temi e garantire, come chiede la legge la contraccezione gratuita. Pensino al welfare, a combattere il cambiamento climatico e terminare la guerra alle porte dell’Europa (Ucraina).Sulle questioni mediche di come e quando e dove si praticano gli aborti, ovvero questioni che attengono alla ricerca medico-scientifica, si attengano alle linee guida e di indirizzo mondiali».

Secondo la ginecologa «è necessario garantire la possibilità di accedere all’aborto precoce, in primis farmacologico, anche in telemedicina, altrimenti le donne inizieranno a farlo da sole con il web anche a rischio di salute e con 10.000 euro di multa se scoperte perché considerate fuori legge».

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