Ancona-Osimo

Farmaci equivalenti: al via la campagna di informazione. Accordo tra Regione e Cittadinanzattiva

Spesso i medicinali di marca vengono considerati migliori di quelli generici ma, in realtà, questi ultimi costano meno solo perché il brevetto è scaduto, la qualità è la stessa. Utilizzandoli, nel solo 2018 i marchigiani avrebbero potuto risparmiare 30 milioni di euro

ANCONA – Trenta milioni di euro. È quanto i marchigiani avrebbero risparmiato se nel 2018 avessero comprato i farmaci equivalenti piuttosto di quelli di marca. Spesso i medicinali più conosciuti vengono considerati migliori di quelli generici ma, in realtà, questi ultimi costano meno solo perché il brevetto è scaduto, la qualità è la stessa.

Il consumo di farmaci equivalenti è ancora poco diffuso in Italia. Nelle Marche la spesa sostenuta per il loro acquisto rappresenta il 27,7%, percentuale che colloca la regione nella media nazionale. Ecco quindi che diventa fondamentale informare i cittadini e fornire opportunità di scelta consapevole a vantaggio della sostenibilità economica delle famiglie, promuovere la trasparenza sulle politiche dei prezzi e ridurre gli sprechi da mancata aderenza terapeutica dovuta spesso ad un’interruzione delle cure per difficoltà economiche.

È questo lo scopo di “Io Equivalgo”, la campagna di informazione nazionale sui farmaci equivalenti, promossa da Cittadinanzattiva. Questa mattina (6 novembre) nella sede regionale, è stato firmato il protocollo d’intesa fra l’organizzazione e la Regione Marche che di fatto dà il via alla terza edizione di “Io Equivalgo”. A siglare l’accordo l’assessore al lavoro, istruzione e sostegno alla famiglia, Loretta Bravi, delegata dal Presidente Ceriscioli all’estero per lavoro, e Monia Mancini, segretaria regionale di Cittadinanzattiva.
«Questa è la terza volta che facciamo la campagna nelle Marche. Nel 2016 siamo andati in piazza ad incontrare i cittadini, oggi coinvolgiamo la parte istituzionale» afferma Mancini.

Monia Mancini di Cittadinanzattiva e l’assessore Loretta Bravi siglano l’accordo

«Con questo protocollo d’intesa, la Regione Marche si impegna a sensibilizzare, con propri canali, i cittadini all’uso dei farmaci equivalenti. Il farmaco di marca non è migliore dell’equivalente; la differenza è che costa meno perché il brevetto, per produrre quella molecola, è scaduto – spiega Anna Rita Cosso, vicepresidente di Cittadinanzattiva -. In Italia c’è un problema culturale di fondo: si fa fatica ad accettare questo concetto così semplice. È fondamentale quindi coinvolgere le istituzioni e il mondo scientifico: i medici di base devono fare un grande lavoro con i loro pazienti».

«Questa campagna di comunicazione è molto importante. Occorre informare i cittadini con rigore e oggettività, rassicurarli sui farmaci equivalenti: il loro utilizzo significa risparmio e uguale qualità» afferma l’assessore Bravi.

«La parola generico, che è stata tradotta dall’inglese, può trarre in inganno i cittadini – dichiara il dott. Rodolfo Pasquini, direttore Agenzia Sanitaria Regionale -. I farmaci equivalenti consentono alle famiglie di risparmiare e di conseguenza anche la Regione risparmia per il servizio sanitario regionale liberando risorse economiche che possono essere destinate all’utilizzo di farmaci innovativi e a servizi sanitari qualificati».

DATI SPESA FARMACI EQUIVALENTI – Negli ultimi venti anni, i farmaci equivalenti hanno gradualmente visto aumentare le loro prescrizioni da parte dei medici e l’utilizzo da parte dei pazienti ma l’Italia è uno degli ultimi Paesi in Europa. Il rapporto dell’Osservatorio dei medicinali (istituito presso l’Aifa) evidenzia come in Inghilterra e in Germania la percentuale d’utilizzo dei medicinali equivalenti sia superiore al 60%; in Italia è pari al 27,7% dei consumi. All’interno del territorio nazionale ci sono però delle disparità (dati dell’Osservatorio civico sul federalismo sanitario presentato da Cittadinanzattiva): nel 2018 e nel 2017 la Calabria (10%), la Basilicata e la Campania mostrano le più basse percentuali di spesa per i farmaci equivalenti, mentre la P.A. di Trento (45%), la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia e la P.A. di Bolzano hanno la più alta incidenza. Le Marche si collocano nella media nazionale (fonte Aifa rapporto OsMed 2018) e sono l’unica Regione a non aver introdotto un ticket regionale (ad esclusione del Friuli Venezia Giulia e la Sardegna che sono a statuto speciale).

«I farmaci che nel 2018 hanno perso il brevetto sono l’82,7%, di questi gli equivalenti sono circa il 29% – riferisce il dott. Luigi Patrignani -. Se lo scorso anno i marchigiani avessero comprato un medicinale generico invece di quello di marca avrebbero risparmiato 30 milioni di euro».

Per quanto riguarda la campagna “Io Equivalgo”, Caterina Fossari, coordinatrice regionale del Tribunale per i Diritti del Malato, ha sottolineato che «il materiale messo a disposizione da Cittadinanzattiva prevede: 25 mila opuscoli, 500 locandine, uno spot che potrà essere mandato in onda sulle tv locali e in tutti i canali di distribuzione e una app».

Alla campagna collaborano: Confservizi Assofarm, Ordine dei Farmacisti della Provincia di Ancona e della Provincia di Macerata, SIFO, SPI-CGIL, CISL Pensionati, UIL Pensionati, Federfarma, SIGG, FNOPI (in particolare: OPI Ancona, OPI Ascoli Piceno e OPI Pesaro Urbino), SIF, ANP-CIA, FIMMG, AMSI e UMEM. Il progetto ‘IO Equivalgo’ è patrocinato dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), con il contributo non condizionato di Assogenerici e partner tecnico Farmadati Italia.

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