Ancona-Osimo

Fantini (Aps Portonovo per tutti) e Rubini (AIC) spingono per l’ecosostenibilità di Portonovo

Prosegue il dibattito sulla Baia anconetana. Arrivano anche i pareri del presidente dell'associazione e del consigliere comunale di Altra Idea di Città

Portonovo
Una visuale di Portonovo

ANCONA- Avevamo trattato giorni fa l’ipotesi di una Portonovo sempre più eco-sostenibile. Dopo i pareri di Paolo Bonetti (Spiaggia Bonetti) e di Lanfranco Giacchetti (Legambiente ed ex presidente del Parco del Conero) si sono espressi a riguardo anche Andrea Fantini, presidente di Aps Portonovo per Tutti, e il consigliere comunale Francesco Rubini, leader di Altra Idea di Città Ancona.

Un ostello per i giovani e i turisti

Secondo Fantini la svolta verso la sostenibilità sarebbe fondamentale in chiave futura: «Portonovo eco-sostenibile sarebbe una cosa ampiamente positiva, una svolta più che auspicabile. Ci sono tanti progetti in atto da parecchi anni e sarebbe ora di accelerarne la realizzazione. Ad esempio la struttura fatiscente ex Multilatini di cui, con l’aiuto di tanti, siamo riusciti ad evitare la privatizzazione».

Gli step sono ben definiti secondo Aps Portonovo per Tutti: «Intanto bisogna puntare forte sull’ostello al primo piano con cinquantacinque posti letto a prezzi accessibili per attirare il turismo giovanile e internazionale. Attraverso questa struttura si potranno ospitare eventi, seminari, incontri, promozione di gastronomia locale. In questo senso gli imprenditori di Portonovo sarebbero coinvolti in prima persona e l’ostello diventerebbe un punto chiave per l’escursionismo. Inoltre, non va dimenticato che la Baia dovrà sempre essere di tutti e mai per una singola Elitè. A questo proposito trovo importanti anche i progetti legati alla ciclabile e al sentiero a piedi».

Un numero massimo di auto

Il consigliere Rubini incentra gran parte del suo discorso sul fattore auto: «E’ molto positivo aver riportato in auge questa discussione. La nostra è una battaglia condivisa con tutti i movimenti cittadini perchè bisogna fare un discorso progressivo. Per prima cosa va definito un numero massimo di auto che possono entrare e parcheggiare nella Baia, raggiunto questo numero bisognerebbe chiudere a Monte l’accesso alle automobili ma questo oggi non avviene. Cosa servirebbe? Mettere un sistema di sbarre collegato ad un conta macchine per evitare una discesa incontrollata».

Inoltre: «Il progetto è più complessivo naturalmente e abbraccia anche la possibilità di creare aree parcheggio limitrofe che tutelino, ovviamente, le aree paesaggistiche e agricole. Bisogna sfruttare a pieno il parcheggio scambiatore e mettere in moto il meccanismo che consenta alle persone di arrivare con il trasporto pubblico nella Baia. Anche la pista ciclabile può rappresentare un’alternativa importante».

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