Ancona-Osimo

«Un sorriso che vivrà in eterno». Falconara ricorda Loretta Mancini

La titolare del forno pasticceria di via Galilei è scomparsa lo scorso fine settimana. I pensieri della gente e dei suoi clienti che l'amavano. Il ringraziamento del marito

Loretta Mancini

FALCONARA – Con Loretta Mancini se ne è andata una parte importante del commercio cittadino. Una scomparsa, quella della storica titolare del forno pasticceria di via Galilei, che ha lasciato sgomenta la comunità di Falconara, la quale però ha reagito stringendosi compatta attorno alla famiglia. Loretta è venuta a mancare lo scorso fine settimana, all’età di 64 anni da poco compiuti. Era ricoverata in Rianimazione a Senigallia e, appena tre giorni dopo l’ospedalizzazione, era risultata positiva al covid.

Seppure non abitasse a Falconara – ed infatti il funerale si terrà a Trecastelli venerdì mattina, 2 aprile, era lì che aveva costruito le sue fortune assieme al marito Fabiano e al figlio Lorenzo, dando seguito a quel sogno di realizzare una bottega artigianale, forno e pasticceria appunto, frequentata dai cittadini per la qualità dei prodotti e soprattutto per il suo sorriso magnetico. Che aveva sempre impresso in volto, nonostante tutto.

Sui social sono proprio quelli i commenti più frequenti: «Sempre cordiale e gentile, il suo sorriso vivrà per sempre», la ricorda una cliente. Seguita da un’altra: «Signora disponibile ed educata, mancherà moltissimo». La notizia della morte di Loretta era stata ripresa anche dal sindaco Stefania Signorini, che frequentava la sua attività sin da bambina, la quale si è detta profondamente addolorata e raccontando del suo ricordo personale della negoziante.

Proprio sotto al post del primo cittadino falconarese, il marito ha ringraziato, qualche ora fa, l’intera comunità e gli infermieri e i sanitari, gli angeli custodi che si sono presi cura di Loretta: «Grazie a tutti – ha scritto in risposta ai tanti messaggi di condoglianze -. Ci tengo a sottolineare e ringraziare l’operato dei sanitari che si adoperano senza sosta e con dedizione, con sguardo amorevole e con parole delicate, quasi si trattasse di un proprio parente. Grazie agli operatori, dottori, infermieri, di Senigallia».

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