Ancona-Osimo

Falconara, ordinanze di demolizione e sgombero dei capanni di Rocca Mare: interrogazione urgente di Baldassini

Il capogruppo di opposizione chiede chiarimenti in merito all'ordinanza del sindaco Signorini

FALCONARA MARITTIMA – Il 18 agosto scorso sono arrivate le ordinanze di demolizione e sgombero dei capanni al mare alla Rocca, firmate dal sindaco Stefania Signorini. Oggi il consigliere di opposizione Marco Baldassini (capogruppo di Vola Falconara, Riformisti per Falconara e Ancora Falconara) chiede al primo cittadino le ragioni di tale ordinanza «visto che il rischio idrogeologico del fiume Esino a breve non sarà più un problema» sottolinea.

È stata risposta in Consiglio comunale l’interrogazione urgente depositata dal consigliere comunale Baldassini il 29 agosto scorso in merito proprio al rischio idrogeologico del fiume Esino. «L’interrogazione – spiega Baldassini – chiedeva di elencare i lavori eseguiti e da eseguire nel fiume e nei fossi adiacenti, come sono stati finanziati e cosa prevedono i 16 milioni che la giunta Signorini ha dichiarato di aver ottenuto in materia di opere per il territorio e per la sicurezza dei quartieri Fiumesino, Rocca Priora e Rocca Mare; quali lavori l’Amministrazione comunale vuole richiedere/suggerire alla regione Marche e al Consorzio di Bonifica Marche per la messa in sicurezza della foce e del tratto finale del fiume Esino a difesa del complesso urbanizzato di Rocca Mare. Infine, chiedeva se la legge Galasso n.431/1985 mette a rischio l’esistenza del parco del Cormorano, il campo da Rugby , l’abitato e i fabbricati che ricadono all’interno dei 150 metri dagli argini dei corsi d’acqua.
Questa volta la risposta è arrivata entro i termini – ammette – ma non rispetta a pieno quanto richiesto, visto che l’assessore non ha illustrato e spiegato quali sono stati i lavori eseguiti e quali si dovranno realizzare dal ponte della ferrovia e la foce, ma si è limitata ad allegare il decreto n.26 del 16 maggio 2019 del soggetto attuatore (il Consorzio di Bonifica Marche) senza darne lettura come richiesto in modo da informare i cittadini e i diretti interessati». Poi Baldassini insiste sui numeri: «dei 16 milioni sbandierati, in realtà le carte dicono altro: ovvero un totale di 13.792.316,30 euro cui poi aggiungono i 17,34 milioni di RFI, Stato e Regione del progetto di difesa della costa tra Rocca Mare nord e Marina di Montemarciano, che prevede scogliere e ripascimento dell’arenile quest’ultimo asportando circa 350.000 metri cubi di ghiaia dal letto del fiume Esino (un intervento che trova contrarietà del WWF e Legambiente con un dossier depositato di 45 pagine)».

E sulla legge Galasso, l’assessore avrebbe fatto presente che “la linea dei 150 metri (legge Galasso) dall’alveolo del corso d’acqua non determina di per sé la presenza di rischio idrogeologico molto elevato e che il fiume in sponda sinistra (lato Rocca Priora – Rocca Mare) può liberamente espandersi in occasione di piene, pur potendo, in linea teorica, interferire con dei manufatti che non risulterebbero previsti dalla pianificazione urbanistica comunale”. «Ma a quali manufatti si riferiscono? – chiede Baldassini – al complesso urbanizzato di Rocca Mare che sono molto più distanti dalla linea di rispetto dei 150 metri? Ora arriva la contraddizione: se in un primo momento dichiarano “la linea dei 150 metri (legge Galasso) dall’alveolo del corso d’acqua non determina di se per se la presenza di rischio idrogeologico molto elevato” nella riga successiva viene riportato: “il rischio idrogeologico è definito dal PAI che nel caso del fiume Esino – circa metà dell’asta fluviale compresa nel territorio comunale…- sono gravate dal rischio idrogeologico molto elevato (R4), la restante parte invece ha un rischio elevato (R3)”. Dunque chiedo quali siano allora le vere ragioni dell’emanazione delle ordinanze di sgombero e demolizione e di revocarle visto gli imminenti lavori di messa in sicurezza dalla parte finale del fiume Esino e della foce legati al progetto RFI-Stato-Regione da iniziali 11,9 milioni oggi 17,34 milioni per via dell’aumento dei costi e non certo per opere aggiuntive e procedere “come promesso negli anni” alla regolarizzazione del complesso stesso. Sono anni – conclude Marco Baldassini – che chiedo la possibilità di asportare ed utilizzare la ghiaia di Rocca Mare che chiude la foce del fiume per i lavori di ripascimento di Marina di Montemarciano, mi è stato risposto che ci sono vincoli di granumetria e autorizzazioni nonché di analisi: oggi tutto questo non è più necessario?».

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