Ancona-Osimo

Falconara: la giunta dice no al nuovo impianto per la lavorazione dei rifiuti in via Saline

L'Amministrazione è contraria perché «sarà la città a subire l’inquinamento, atmosferico e acustico, prodotto dall’attività e dai mezzi pesanti che ogni giorno transiterebbero lungo la strada»

L’ex Cava Gola della Rossa

FALCONARA MARITTIMA – La giunta di Falconara dice no a un nuovo impianto per il recupero di rifiuti inerti e per la produzione di calcestruzzo in via Saline, in un terreno che ricade sotto il Comune di Ancona, ma che è incuneato nel territorio di Falconara. Il motivo? Secondo l’Amministrazione «aumenterebbe l’inquinamento atmosferico e acustico, a causa dell’attività di produzione e degli 80 transiti di camion in entrata e in uscita ogni giorno».

Il nuovo impianto sorgerebbe dove era in attività l’ex Cava Gola della Rossa, chiusa da qualche tempo. La contrarietà degli amministratori è stata espressa in una delibera di Giunta, per formalizzare la posizione del Comune alla Provincia, cui compete l’autorizzazione. Un segnale politico supportato dalla valutazione dei tecnici comunali, che hanno sollevato una serie di osservazioni al progetto. La giunta è contraria perché «sarà Falconara a subire l’inquinamento, atmosferico e acustico, prodotto dall’attività stessa e dai mezzi pesanti che ogni giorno transiterebbero lungo la strada. Il nuovo impianto, che attualmente è sottoposto a istruttoria per la verifica di assoggettabilità a valutazione ambientale, comporterà infatti anche un aumento di traffico veicolare in via Saline: è stimato l’arrivo di 40 camion al giorno per trasportare gli inerti all’impianto e per portare via il calcestruzzo prodotto (cinque camion ogni ora, considerando una giornata lavorativa di otto ore), con 80 transiti complessivi al giorno, che si aggiungerebbero a quelli che giornalmente transitano per raggiungere le altre 2 imprese limitrofe».

Secondo la giunta, i mezzi pesanti provocherebbero, oltre che un inquinamento da polveri sottili, un forte impatto acustico, «anche perché la strada nel tratto falconarese ha buche e avvallamenti. Questo si aggiungerebbe all’inquinamento acustico dovuto al lavoro dell’impianto per la frantumazione degli inerti, di quello per la produzione di calcestruzzo e di pale gommate all’interno del sito». Quanto all’inquinamento atmosferico, è previsto un «innalzamento di polveri sottili (Pm10) e di biossido di azoto dovuto alle lavorazioni, cui si aggiunge quello prodotto dai mezzi pesanti in entrata e in uscita dall’impianto». Nel raggio di pochi metri, infine, «si concentrerebbero due industrie potenzialmente a rischio di incidente, vista la vicinanza con l’azienda Bufarini che tratta anch’essa rifiuti».

Stefania Signorini

Il Comune di Falconara, nelle sue osservazioni, ha chiesto di fornire dati più approfonditi per tutte le ricadute ambientali del nuovo impianto, sia in termini di impatto acustico che di inquinamento atmosferico. «Sin dal mio insediamento mi sono attivata su più fronti in ambito ambientale – dice il sindaco Stefania Signorini – come promesso in campagna elettorale. Il Comune ha già ottenuto da Arpam e Regione la realizzazione del Progetto Ambiente, con l’attivazione della App per segnalare le esalazioni e l’installazione di 14 nuove centraline per il monitoraggio dell’aria. L’avvio di una attività di questo tipo andrebbe in senso nettamente contrario rispetto alla linea dell’amministrazione, per tale motivo siamo assolutamente contrari al nuovo impianto».

Valentina Barchiesi

«Abbiamo deciso di rafforzare le numerose osservazioni prodotte dagli uffici inviando alla Provincia il nostro parere non favorevole – dice l’assessore all’Ambiente Valentina Barchiesi –. Vogliamo assolutamente tutelare il nostro territorio e la salute dei cittadini dagli effetti che l’impianto avrà inevitabilmente su un Comune dove sono già ubicate numerose fonti di emissione e dove le polveri sottili sono già monitorate a livello regionale».

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