Ancona-Osimo

«Dammi la roba o ti brucio il negozio», picchiati e minacciati per fare spesa gratis: due commercianti in ospedale

Alta tensione a Falconara per una banda di almeno quattro persone che si aggirerebbe tra i negozianti stranieri a chiedere soldi e merce senza pagare. Pestato a sangue un fruttivendolo e botte al titolare di un alimentari. Due denunce ai carabinieri

Il fruttivendolo Shehta Gaber Ahmed Ahmed Habib aggredito
Il fruttivendolo Shehta Gaber Ahmed Ahmed Habib aggredito
Il marciapiede dove è stato aggredito il fruttivendolo

FALCONARA – Prima è toccato al titolare di un alimentari, preso a schiaffi perché non voleva fare lo sconto sulle birre, poi ad un fruttivendolo, pestato a sangue per fare la spesa senza pagare. C’è paura e preoccupazione in città per una banda di almeno quattro persone che si aggirerebbero tra i negozianti stranieri a chiedere soldi e merce gratis minacciando di morte i commercianti e di creare danni all’attività. «Ti tagliamo la gola» e ancora «Mi dai la roba in regalo o ti brucio il negozio». Due gli episodi già denunciati ai carabinieri della Tenenza, il primo domenica scorsa, avvenuto all’Asian Food, lungo la via Flaminia, davanti alla stazione. Il secondo martedì, accaduto in via Fratelli Bandiera, davanti alla pizzeria Mary. Un egiziano, titolare del frutta e verdura “I faraoni”, in via XX Settembre, è stato pestato a sangue e ha riportato la rottura del naso e un trauma cranico con 30 giorni di prognosi. «Avevo lasciato il mio negozio per alcuni minuti – racconta Shehta Gaber Ahmed Ahmed Habib, 37 anni – per comprare un pezzo di pizza. Erano le 15.30. Arrivato in pizzeria un uomo di circa 40 anni mi ha detto «Quando viene questo ragazzo qua tu dagli la roba in regalo e stai zitto perché comando io qui a Falconara, altrimenti ti brucio il negozio». Io gli ho risposto che a Falconara c’è la legge e ci sono i carabinieri. Lui mi ha dato un calcio alla gamba, sono caduto a terra. Altre tre persone che erano con lui mi hanno riempito di pugni in faccia e alla testa. Quando mi sono rialzato erano fuggiti via».

La pizzeria dove il fruttivendolo ha incontrato i suoi aggressori

Stando al fruttivendolo, il 40enne era stato già in negozio da lui in precedenza e aveva portato via buste di spesa senza pagare dicendo al negoziante che lui lo avrebbe protetto se qualcuno gli avesse creato problemi. «Voleva anche dei soldi per questo – aggiunge l’egiziano – ma io mi sono rifiutato». Domenica scorsa, quello che sembrerebbe lo stesso gruppetto, attorno alle 22, è entrato all’Asian Food, un alimentari gestito da un bengalese. «Erano in 5 – racconta Shamir Amwar Moamed – volevano la birra e mi hanno chiesto il prezzo. A loro non andava bene, volevano pagare le bottiglie 99 centesimi invece di 1 euro e 50 centesimi. Ho detto di no. I due si sono messi alla porta e gli altri tre hanno iniziato ad aggredirmi. Mi hanno preso a schiaffi e buttato a terra della merce. Poi hanno voluto dei sacchetti e hanno preso le birre senza pagare». Il negoziante dice di essere stato minacciato di morte. «Mi hanno detto che qui comandano loro – continua il bengalese – «I prezzi li facciamo noi» mi urlavano poi mi hanno spinto. Uno di loro mi ha detto «Se vuoi lavorare qui devi fare come diciamo noi se no ti tagliamo la testa. Adesso ho paura». Shamir si è fatto poi medicare al pronto soccorso. In caserma i carabinieri hanno fatto vedere delle foto ad entrambi i negozianti per identificare gli autori.

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