Ancona-Osimo

Cadavere nel fiume Esino, al via l’autopsia. Sul corpo prelievo del dna

L'uomo era stato ritrovato alla foce del corso d'acqua a Falconara Marittima il 13 giugno scorso. Ora il suo profilo genetico sarà comparato con quelli presenti nella banca dati delle persone scomparse

FALCONARA MARITTIMA – È iniziata alle 11 di questa mattina (17 giugno), l’autopsia sul cadavere ritrovato alla foce del fiume Esino a Falconara Marittima il 13 giugno scorso. A dare l’allarme era stato un pescatore che aveva scorto una sagoma umana riversa in una secca nei pressi della foce del corso d’acqua. Sarà l’autopsia eseguita dal medico legale Manuel Papi a far luce sulla vicenda sulla quale stanno indagando i carabinieri della Tenenza di Falconara Marittima guidati dal comandante Michele Ognissanti.

Per rispondere al quesito del Pm Paci, il medico legale avrà a disposizione 60 giorni. Intanto i carabinieri della Tenenza di Falconara proveranno a rilevare le impronte dattiloscopiche dal cadavere iniettando una soluzione liquida nei polpastrelli per aumentarne il volume sotto pelle. La speranza dei militari dell’Arma è quella che le creste papillari, ovvero i disegni delle impronte, siano ancora sufficientemente leggibili, così da far luce sull’identità del corpo.

Dal cadavere verrà prelevato il dna che sarà comparato con i profili genetici presenti nella banca dati delle persone scomparse. Per ora i carabinieri hanno sentito sette persone, tra stranieri e senza fissa dimora, noti per gravitare nella zona. L’ipotesi dei militari dell’Arma è infatti quella che il corpo appartenga ad una persona schiva, probabilmente sola, dal momento che non risultano allontanamenti o scomparse recenti, nelle aree prossime a quella del ritrovamento.

Per il momento del cadavere ritrovato in avanzato stato di decomposizione si sa solamente che è un uomo di apparente etnica caucasica (bianco), di età compresa tra i 30 e i 50 anni. Indossava una camicia a righe sottili di colore rosso, una giacca leggera di colore chiaro (con cerniera a zip frontale), jeans lunghi e ai piedi delle sneakers scure con para bianca.

Il corpo con tutta probabilità è rimasto in acqua, in balia degli agenti atmosferici e della corrente del fiume Esino, per diversi giorni e comunque per più di 48 ore.

 

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