Ancona-Osimo

Ex Agorà Marche, alta adesione allo sciopero. Ragnetti (Fp Cgil): «Lavoratori uniti nella protesta»

Grande partecipazione anche al sit-in promosso, questa mattina, a Falconara. I lavoratori stanno da mesi lavorando gratis e, nonostante i ripetuti solleciti da parte sindacale, ad oggi non sono state ancora pagate le retribuzioni di dicembre e gennaio

Sciopero dei lavoratori dell’ex cooperativa Agorà Marche
Sciopero dei lavoratori dell’ex cooperativa Agorà Marche

FALCONARA MARITTIMA – Alta adesione, oggi, allo sciopero proclamato da Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uil Fpl, per i lavoratori dell’ex cooperativa Agorà Marche (oggi Residenze Riabilitative e Residenze per anziani), che gestiscono i servizi domiciliari per anziani, il Centro diurno Si e Coser (comunità socio educativa riabilitativa). Grande partecipazione anche al sit-in promosso, questa mattina, dai sindacati davanti alla sede della cooperativa, in via Marsala, a Falconara, per rivendicare il diritto dei lavoratori a un adeguato trattamento.

Le ragioni sono ormai note: i lavoratori stanno da mesi lavorando gratis. Nonostante i ripetuti solleciti da parte sindacale, incontri dei sindacati in Prefettura e in Comune, ad oggi non sono state ancora pagate le retribuzioni di dicembre e gennaio. La situazione è diventata insostenibile perché molte famiglie fanno conto su questa unica fonte di reddito. Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uil Fpl che seguono da tempo la vertenza, poiché il ritardo nei pagamenti degli stipendi si è ripetuto nel tempo, non ritengono più tollerabile questo comportamento della cooperativa.  Le lavoratrici e i lavoratori dell’ex Agorà hanno così scioperato oggi perché la professionalità e la motivazione che, quotidianamente, vengono poste nel delicato lavoro di cura e assistenza per i soggetti più svantaggiati della società, deve avere il giusto riconoscimento economico.

«La trattativa deve continuare, i lavoratori sono uniti nella protesta – dichiara Stefania Ragnetti, segretaria generale Fp Cgil Ancona – questi dipendenti, infatti, pur senza stipendio, in questi mesi hanno sempre garantito il lavoro per senso di responsabilità trattandosi di servizi rivolti a persone fragili. Ora, con questa iniziativa, vogliono sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alle proprie difficoltà».