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Esalazioni a Falconara: «Abbiamo deciso di non intervenire con l’evacuazione»

Infuocata la Commissione Ambiente sui fenomeni odorigeni che hanno interessato la città in questi giorni e alla quale hanno partecipato oltre 300 cittadini. L'assessore Astolfi ha annunciato che «il sindaco e la giunta hanno deciso di dare parere non favorevole alla conferenza dei servizi del 20 aprile riguardo al procedimento di riesame della autorizzazione integrata ambientale (AIA)»

I cittadini di Falconara chiedono risposte sulle esalazioni

FALCONARA- «Abbiamo deciso di non intervenire con l’evacuazione. È stata una decisione sofferta e per la quale ne risponderemo». David Piccinini, responsabile della Protezione Civile regionale, interviene durante la Commissione Ambiente convocata per discutere dei fenomeni odorigeni avvertiti dalla popolazione a partire da giovedì 12 aprile. Nella sala consiliare del Castello di Falconara Alta presenti gli Enti che in questi giorni hanno partecipato ai tavoli tecnici e oltre 300 cittadini che arrabbiati e preoccupati, hanno interrotto più volte la seduta chiedendo risposte: «fateci sapere cosa stiamo respirando». Tra il pubblico anche il capogruppo regionale del M5S Gianni Maggi e il consigliere Peppino Giorgini. All’ingresso della Sala Consiliare i cittadini hanno appeso due striscioni con scritto: “Arieggia tu sorella!” e  “Gli effetti acuti del benzene li vedremo tra 15 anni. Grazie!”. Scoppiano scintille per la decisione della Commissione di scegliere chi far parlare, peraltro alla fine, pescando tra le domande che i falconaresi hanno inserito all’interno di un’urna. «Questo è inaccettabile! Buffoni!» grida la cittadinanza.

L’11 aprile la raffineria Api è stata interessata da una problematica tecnica al serbatoio di stoccaggio del greggio TK 61 classificato dalla stessa ditta come “evento minore” nell’ambito del Piano di Emergenza Interno, dunque, secondo queste indicazioni, era sufficiente l’intervento degli addetti della raffineria per risolvere il problema. «La ditta ha detto che gli effetti del trafilamento del greggio sarebbero stati limitati all’interno, così non è stato. Questo incedente rientrava nell’ambito del Piano di Emergenza Esterno» continua Piccinini.

Lintervento del sindaco di Falconara, Goffredo Brandoni

Il sindaco di Falconara Goffredo Brandoni ha preso la parola ripercorrendo fin dall’inizio quanto avvenuto. Fischiato e contestato al grido di «vergogna, dimettiti!», il primo cittadino è stato più volte costretto ad interrompere il suo intervento. «Ho preso la decisione di far intensificare i lavori in raffineria per bonificare il serbatoio in quanto la sospensione dei lavori avrebbe provocato esalazioni per un periodo ancora più prolungato. Abbiamo capito che l’emergenza non poteva essere risolta con i mezzi comunali quindi sono iniziati i contatti con la Protezione Civile- riferisce Brandoni-. L’Ispra sta valutando eventuali inadempienze dell’Api. Secondo la mia coscienza, io più di questo non potevo fare».

Il dott. Giuliano Tagliavento, dirigente dell’Asur Area Vasta 2 ha spiegato quali punti di riferimento sono stati presi rispetto all’inquinamento registrato. «Ci siamo riferiti a normative tecniche e non a quelle nazionali per misurare il benzene (cangerogeno per esposizione acuta) in quanto, con il limite previsto dalla legge non avremmo potuto prendere decisioni riguardo a questo avvenimento. Abbiamo quindi preso come riferimento qualitativo di esposizione acuta la durata temporale di 14 giorni- spiega Tagliavento-.

Relativamente alla concentrazione media giornaliera di benzene abbiamo avuto nelle centraline di Falconara Alta e Falconara Acquedotto valori molto sotto il livello di rischio. Anche a Falconara Scuola la concentrazione media è stata più bassa tranne lunedì 16 aprile quando i valori sono stati superiori a 28,75 mg/mc che rappresenta il livello minimo di rischio per la popolazione. Sempre lunedì 16 si sono verificati in alcune zone di Falconara, fenomeni irritativi delle vie aeree. Abbiamo consigliato di far arieggiare i locali e scelto di non chiudere le scuole in quanto i bambini avrebbero trovato lo stesso ambiente di vita delle abitazioni. Non c’erano differenze».

La centralina di monitoraggio della qualità dell’aria a Falconara Alta. Sullo sfondo la raffineria

«I valori sono fuori dalla normalità dal 12 aprile. La centralina più bersagliata è quella di Falconara Scuola» sottolinea Massimo Marcheggiani, dirigente Arpa Marche.

Fischi anche durante l’intervento dell’assessore all’Ambiente, Matteo Astolfi il quale ha annunciato che «il sindaco e la giunta hanno deciso di dare parere non favorevole alla conferenza dei servizi del 20 aprile riguardo al procedimento di riesame della autorizzazione integrata ambientale (AIA)».

Duro l’intervento della consigliera FBC/CIC Lara Polita. «Che tipo di prodotto c’era dentro al serbatoio? Perché il serbatoio era fermo da febbraio? Chiedo il registro delle manutenzioni. Inoltre, mi sono state riportate notizie di lavoratori della raffineria che si sono sentiti male. Quando nel luglio 2015 ci fu l’incendio alla Casali erano passate le auto che con gli altoparlanti avvisavano la cittadinanza di tenere le finestre chiuse. Questa volta avete detto solo di far arieggiare i locali e non avete chiuso nemmeno le scuole. Questa amministrazione ha dimostrato di non stare dalla parte dei cittadini».

La rimozione del greggio sul tetto del serbatoio TK 61 è terminata ieri sera alle 20.50 (17 aprile) ma saranno necessari ancora un paio di giorni per completare le operazioni, eliminando i residui con acqua calda a pressione e rimozione meccanica. Ad oggi quindi, non si sa ancora con esattezza che tipo di prodotto sia stato versato e in quale quantità, non si conosce neppure la causa del trafilamento e l’esatta dinamica dell’incidente. I cittadini non sanno di preciso che cosa hanno respirato e per quanti giorni ancora avvertiranno le esalazioni.

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