Ancona-Osimo

Regionali, Petrini: «Progresso all’insegna della sostenibilità»

L'aspirante consigliera, in corsa con la lista Rinasci Marche a sostegno del candidato governatore Mangialardi, parla dei punti programmatici cari al suo impegno politico

Francesca Petrini
Francesca Petrini

ANCONA – «Il benessere dell’uomo passa necessariamente attraverso l’equilibrio e il benessere degli ecosistemi». È questo il mantra di Francesca Petrini, candidata nella lista Rinasci Marche in corsa per le elezioni regionali, a sostegno del candidato presidente del centrosinistra Maurizio Mangialardi. Esponente dei Verdi, con alle spalle un impegno di lunga data nella salvaguardia dell’ambiente, Francesca Petrini è stata una pioniera del biologico nelle Marche: da oltre 30 anni, infatti, nella sua azienda produce olio extravergine di oliva bio, dando concretezza ai temi cari al suo impegno politico.

«Oggi parlare di sostenibilità è un must» spiega, sottolineando che è un termine iper utilizzato, ma di cui si ignorano spesso gli effettivi contorni: «parlare di sviluppo sostenibile significa favorire uno sviluppo che comporti un consumo di risorse sempre più limitato e che sia in armonia e rispettoso dell’ambiente, oltre che della salute umana». Insomma al bando gli stereotipi che vorrebbero i Verdi contrari al progresso, la candidata puntualizza infatti «ci battiamo per un progresso all’insegna della sostenibilità».

L’inquinamento e uno stile di vita non rispettoso dell’ambiente hanno avuto un ruolo anche nella pandemia: «Il covid ha dimostrato che se l’ambiente è in salute anche l’uomo sta bene. La pandemia ci ha spinto a riflettere su prevenzione e alimentazione, quali elementi chiave di contrasto nell’insorgenza delle patologia gravi che segnano la nostra epoca, come ad esempio i tumori».

Un periodo critico che «deve essere l’occasione per ripensare allo sviluppo in chiave nuova dove le risorse sono pensate non più come illimitate e dove le nuove tecnologie possono aiutare ad avere meno impatto sull’ambiente.
È necessario lavorare sul sistema sanitario, potenziando i servizi di prossimità e quelli alla persona, non solo centralizzando le cure, ma rendendo il sistema più efficiente, così da ridurre anche i costi in termini sanitari». «Oggi non ha più senso parlare di benessere riferendosi solo al prodotto interno lordo (Pil), serve un cambio di passo, occorre puntare su uno sviluppo che contempli il concetto di rigenerazione».

Un nuovo modello sociale, in grado di ridurre anche le disuguaglianze oltre che di garantire un benessere più duraturo. Compito della politica, secondo Francesca Petrini, è quello di «guidare questo processo di rinnovamento in una ottica di lungo periodo». «Non è più possibile attendere, i cambiamenti climatici in atto chiedono un cambio di rotta urgente e non più procastinabile, servono soluzioni e l’agricoltura biologica è una di queste. Occorre investire su questa linea e puntare a creare una cultura ambientale fin dai primi gradi della scuola dell’obbligo».

Le Marche sono fra le regioni più longeve, come si può tutelare questo equilibrio? «Abbiamo in mano un primato che dobbiamo assolutamente preservare, agendo sulle politiche sociali, ambientali ed economiche. L’obiettivo deve essere quello di realizzare un modello statistico -matematico di longevità, validato scientificamente: questo può avere importanti riflessi su economia e turismo. L’alimentazione sana, l’equilibrio tra tessuto produttivo e agricolo, ma anche la spiritualità, agiscono favorevolmente sulla longevità, che nelle Marche vanta uno stile di vita a misura d’uomo che trova la sua espressione negli splendidi borghi di cui la regione è costellata, i quali si caratterizzano per bassi livelli di inquinamento».

Fondamentale poi tutelare il paesaggio con una attenta pianificazione urbana che veda nei piani comunali del verde il suo pilastro. «Solo 38 dei 227 comuni delle Marche si sono dotati di aree naturali protette – spiega – . I piani comunali del verde svolgono una importante funzione ecologica, mitigatrice, agiscono da polmone, dando corpo ad una “infrastruttura tecnologica verde” che migliora le prestazioni idrauliche ed energetiche degli edifici: pensiamo ai “rain garden”, i giardini pluviali, che assorbono come delle spugne le ondate di acqua, generate dai temporali, evitando che si creino quei problemi idrogeologici che affliggono spesso il nostro Paese».

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