Ancona-Osimo

Marche, apertura d’anno debole per l’industria. Timida ripresa per la meccanica

Presentati ad Ancona i risultati dell'indagine condotta dal Centro Studi “Giuseppe Guzzini” di Confindustria Marche, in collaborazione con UbI Banca, per il trimestre gennaio-marzo 2019. Il commento del numero uno degli industriali della regione Claudio Schiavoni

ANCONA – Apertura d’anno debole per l’industria manifatturiera regionale, con attività produttiva e commerciale sottotono rispetto al primo trimestre 2018.

«Il dato relativo al primo trimestre 2019 – ha dichiarato il presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni – conferma i segnali di raffreddamento del clima congiunturale e la presenza di una dinamica produttiva regionale mediamente più debole di quella nazionale, fatta salva la seppur timida ripresa del settore meccanico. In un’ottica di medio periodo, la dinamica prevista per il 2019 appare condizionata dal profilo congiunturale sottotono del mercato interno, che è tornato in campo negativo dopo alcuni trimestri di recupero, e dalla perdita di slancio di quello estero, che ha registrato un calo nel primo trimestre dell’anno».

Nel trimestre gennaio-marzo 2019, la produzione industriale ha registrato un calo dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, variazione in linea con quella rilevata a livello nazionale (-1,4%). A livello settoriale tutti i comparti inclusi nell’indagine hanno registrato variazioni negative, ad eccezione della Meccanica che ha sperimentato un recupero sia per l’attività produttiva (+1,1%) che commerciale sull’estero (+2,3%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

I numeri dall’indagine trimestrale condotta dal Centro Studi “Giuseppe Guzzini” di Confindustria Marche, in collaborazione con Ubi Banca.

«I segnali che vengono dal nostro territorio continuano a preoccuparci – ha concluso Schiavoni – e anche le previsioni degli operatori per il prossimo trimestre non sono delle migliori. Peggiora infatti la dinamica prevista per le vendite sul mercato estero per il secondo trimestre dell’anno e le aspettative dei nostri operatori relativamente alla situazione economica internazionale. In assenza di evidenti mutazioni del quadro congiunturale, tali fattori potranno incidere in negativo sui livelli e sulla dinamica delle attività produttive nel corso dei prossimi mes».

QUALCHE NUMERO – In calo l’attività commerciale complessiva nel primo trimestre 2019: l’andamento delle vendite in termini reali ha registrato una flessione dell’1,7% rispetto al primo trimestre 2018, con un andamento negativo sia sul mercato interno, sia sul mercato estero.

Le vendite sul mercato interno hanno registrato un calo del 2,5% rispetto al primo trimestre 2018, con risultati negativi per tutti i settori inclusi nella rilevazione.

Le vendite sull’estero hanno registrato una flessione dello 0,9% rispetto al primo trimestre 2018, dato che riporta in campo negativo – per la prima volta nel corso degli ultimi tre semestri – i tassi di variazione delle vendite sull’estero. Tutti i settori, ad eccezione della Meccanica e del Tessile Abbigliamento, hanno registrato un peggioramento delle vendite, seppure con andamenti differenziati.

Nella media del trimestre gennaio-marzo 2019, i livelli occupazionali hanno registrato un contenuto aumento (0,4%) rispetto al quarto trimestre dell’anno. Nello stesso periodo le ore di cassa integrazione sono diminuite del 14,8% rispetto al primo trimestre 2018, passando da 4,1 milioni circa a 3,5 milioni.

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