Ancona-Osimo

Auchan-Conad, i sindacati chiedono incontro urgente al Mise. Cresce la preoccupazione

Dopo la rottura del tavolo delle trattative avvenuta il 30 settembre scorso le federazioni premono l'acceleratore sul passaggio dei punti vendita. In ballo c'è il destino occupazionale di 18mila dipendenti italiani, 1.217 nelle Marche

ANCONA – I sindacati premono l’acceleratore sul passaggio dei punti vendita Auchan e Sma a Conad. Dopo aver proclamato lo stato di agitazione del personale, Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno inviato una lettera unitaria al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) per chiedere un incontro urgente. A spingere le federazioni sindacali a questa mossa, il fatto che Conad non abbia ancora garantito la salvaguardia occupazionale.

Dei 18mila dipendenti italiani, 1.217 nelle Marche, al momento intravedono speranze per il futuro solo 5629 lavoratori italiani dei 109 punti vendita che passeranno in Conad entro aprile 2020. Praticamente circa un terzo dei dipendenti della rete vendita, un numero troppo esiguo secondo i sindacati, che oltretutto rappresenta solo i negozi virtuosi per i quali Conad non ha ancora garantito di fatto l’occupazione. Una situazione che tiene in allarme i sindacati preoccupati di quanto potrà accadere ai punti vendita che invece virtuosi e non sono e che quindi potrebbero avere problemi ancora maggiori.

Nella missiva inviata al Ministero, i sindacati hanno denunciato anche i comportamenti antisindacali verso i lavoratori durante le trattative. Sostanzialmente per le federazioni Conad avrebbe tolto la maschera mostrando il suo vero volto, se da un lato è un grande gruppo che garantisce occupazione sul territorio nazionale, dall’altro non vuole il confronto. Un fatto emerso chiaramente con il mancato recepimento delle richieste dei rappresentanti sindacali e che ha portato alla rottura del tavolo delle trattative avvenuta il 30 settembre scorso.

Insomma una situazione talmente fumosa e incerta che per Filcams, Fisascat e Uiltucs  lascerebbe supporre che la società Bdc (la new company costituita al 51% da Conad e al 49% dal finanziere Raffaele Mincione) non abbia ancora concretizzato nessun piano industriale. Un’altra emergenza evidenziata dalle tre sigle sindacali, quella degli appalti e dei servizi.

Per fine mese dovrebbe arrivare il parere dell’Antitrust, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in Italia, che deve accertare che non ci siano posizioni dominanti da parte di Conad sul mercato in seguito al passaggio dei punti vendita Auchan e Sma.

Intanto sono già iniziate le fusioni delle cooperative Conad che gestiscono i punti vendita in Italia e che da 7 sono passate a 6, anche se l’obiettivo del gruppo è quello di ridurle a 4: nelle Marche attualmente i negozi Conad sono gestiti da due cooperative, la Cia di Forlì (che gestisce i negozi nella parte nord della regione) e il Conad Adriatico (che gestisce i negozi del centro e sud delle Marche).

Entro aprile 2020 avverrà il passaggio di 19 dei 29 punti vendita che contano circa 1.217 dipendenti. I primi a passare in Conad, entro fine ottobre, saranno Jesi, Chiaravalle, Fabriano, Porto San Giorgio, Ancona-Torrette e Ancona-via Trieste. A questi si aggiungeranno a novembre quelli di Falconara-Via Marconi e Senigallia. A gennaio e primi di febbraio il passaggio degli ipermercati Auchan di Ancona (a gennaio) e di Fano (a febbraio). Gli altri, Castelfidardo, Osimo, Grottammare, Ascoli Piceno, Porto Sant’Elpidio, Loreto, Sambucheto-Montecassiano, Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola saranno acquisiti entro aprile 2020.

 

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