Ancona-Osimo

Due medaglie in un giorno a 17 anni: oro e argento per l’anconetano Tommaso Martini. La dedica al nonno: «Tutto merito suo»

Ha soli 17 anni ma è già una promessa delle bocce: «Difficile coniugare studio e sport, ci vuole fatica e concentrazione». La sindaca Mancinelli: «Ecco la mejo gioventù»

Il trionfo ai Campionati mondiali del 24 settembre, a Roma

ANCONA – Un 17enne anconetano trionfa sul tetto del mondo. Stiamo parlando di Tommaso Martini, che si è aggiudicato ben due medaglie in un giorno, vincendo persino lo Scudetto juniores con la squadra della Bocciofila Ancona 2000.

Martini nella foto postata su Facebook dalla sindaca Mancinelli: “Anche tu sei la mejo gioventù”, ha scritto

Giornata che passerà alla storia, quella di sabato 24 settembre, quando Tommaso ha conquistato l’oro ai Campionati mondiali juniores di Roma (in coppia con l’umbro Federico Alimenti) nella gara di coppia maschile e l’argento individuale, nella specialità del tiro di precisione.

Il giovane Martini è stato premiato ieri (30 settembre), in Comune. L’Amministrazione, come ogni anno, ha infatti conferito un attestato alle società sportive che negli ultimi mesi si sono distinte per i risultati ottenuti. «Anche lui entra così a far parte della mejo gioventù di Ancona» ha scritto la sindaca Valeria Mancinelli.

Con un passato nell’atletica e uno nel calcio a 5, ora Martini sceglie di dedicarsi alle bocce. E pensare che tutto iniziò quasi per caso: «Era il settembre del 2013 – racconta -. Nonno mi portava con sé alla bocciofila, perché nella stagione 2013-2014 c’era il campionato italiano di A1, con dei giocatori professionisti. In quel periodo, il presidente stava organizzando una gara giovanile e vedendomi ha chiesto a nonno se volessi provare questa disciplina. Così ne ho parlato a casa e ho accettato».

Poi sono cominciati gli allenamenti settimanali, le prime gare e adesso le medaglie. «Le tengo nella mia camera, insieme alle altre dei campionati italiani. Dedico questo traguardo a mio nonno Aldo Carbini, alla mia famiglia e ai miei amici. Senza dimenticare il presidente della bocciofila e tutti i soci».

Che le bocce siano una disciplina da pensionati? «No, è una leggenda da sfatare. Le dico solo che ai mondiali c’erano 20 nazioni, una marea di giovani. Credo che questo sport debba essere rivalutato. Il mio sogno è che entri a far parte delle Olimpiadi. Forse – prosegue – in Italia è uno sport meno praticato degli altri, ma non ha nulla da invidiare alle altre discipline. Richiede concentrazione e tecnica tanto quanto ogni altro sport».

Martini, 17 anni, studia al Savoia Benincasa di Ancona: ma come si fa a coniugare l’agonismo allo studio? «È difficile, io a scuola ho presentato il certificato di atleta di alto livello, perché spesso il sabato, finite le lezioni, parto per le gare. Consideri che il calendario boccistico è molto fitto e  le gare – spiega – sono un po’ in tutta Italia. Di conseguenza, devo sempre avvantaggiarmi con i compiti per il lunedì».

Tommaso si allena alla bocciofila di via Maggini: serve molta attenzione e disciplina. Ci sono allenamenti settimanali. Io mi alleno quasi tutti i giorni per un paio d’ore». Eccola, la ricetta per il trionfo.

«Un traguardo importante – lo definisce lui –, un’emozione unica e indescrivibile, che spero possa ripetersi. Il mio sogno? Partecipare ai Mondiali senior e far sì che anche mio fratello Matteo (pure lui giocatore di bocce) possa raggiungere i miei stessi traguardi».

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