Ancona-Osimo

Doppio riconoscimento ad Asmae Dachan al Premio letterario giornalistico Nadia Toffa

La giornalista marchigiana ha vinto per la sezione narrativa edita con il suo romanzo "Cicatrice su tela", e il Premio Speciale Archetipa rivolto a una donna che, ogni anno, si distingue per il suo ruolo nella vita sociale

Asmae Dachan in una foto di Apollonia Benassi

Asmae Dachan, giornalista marchigiana, fotografa, poetessa e scrittrice italo-siriana, nonché attivista per la pace e la non violenza, ha vinto il Premio Letterario Giornalistico “Nadia Toffa” sezione narrativa edita con il suo romanzo “Cicatrice su tela” di Castelvecchi editore. Nella stessa occasione, ha ricevuto anche il Premio Speciale Archetipa rivolto ad una donna che, ogni anno, si distingue per il suo ruolo nella vita sociale.

Nadia Toffa

Il premio “Nadia Toffa” è ideato e organizzato dall’associazione culturale Archetipa in ricordo della brillante e amatissima giornalista delle Iene (scomparsa nel 2019), rivolto ad autori di libri editi, inediti, inchieste giornalistiche, poesie d’ispirazione sociale, con particolare attenzione al mondo delle donne. La cerimonia di premiazione si è tenuta a Palermo, all’Auditorium dell’Ex Chiesa di San Mattia ai Crociferi, alla presenza dei genitori di Nadia, Margherita Rebuffoni e Maurizio Toffa, e di alcuni tra gli amici e i colleghi della giornalista scomparsa prematuramente.

Asmae ha accolto con grande gioia il riconoscimento. «È un grande onore – ha detto -, Nadia Toffa era una giornalista che ha ispirato molti giovani giornalisti ad occuparsi di certi temi senza paura, affrontando con scrupolo tematiche rimaste nell’oblio o sottoposte a censura».

«Essere giornaliste oggi in aree di conflitto e dove la stabilità sociale manca è molto pericoloso – ha aggiunto -. Mi rivolgo in particolare alle donne in Siria, in Iran, in Afghanistan, che coraggiosamente stanno portando avanti le loro battaglie. Battaglie per i propri diritti, ma che sono i diritti umani di tutti noi. Queste donne sono da ricordare e onorare, perché rischiano la vita per riuscire a raccontare quello che accade intorno a loro, per denunciare tutte le violazioni dei diritti umani che, purtroppo, sono sistematiche in questi paesi. Io ho la fortuna e la responsabilità di essere nata in un paese libero e democratico, quindi proprio come giornalista che lavora qui, cerco di dare una mano a queste donne, riprendendo le loro inchieste, riprendendo i loro articoli, cercando di far conoscere anche al pubblico italiano e occidentale quello che accade laggiù».

Prezioso e importante il riconoscimento ricevuto anche per il libro di Asmae, “Cicatrice su tela”, un romanzo su ferite che si rimarginano lasciando il segno, ma anche sul nuovo incontro di due metà separate. Un viaggio nell’identità, con i personaggi che vivono grandi turbamenti interiori, che mostrano un volto pubblico, ma hanno dentro di sé mondi diversi che a volte si parlano, altre volte si ignorano. Edward vive in Italia dopo essere fuggito dalla sua terra d’origine, la Siria, insanguinata da anni di guerra. È un giustiziere, cerca di correggere con le sue mani le ingiustizie a cui assiste e sente di operare per vendicare e proteggere le vittime, ma quando conosce Amelia le sue forze e le sue certezze crollano e non vuole più avere le mani sporche di sangue. Entrambi chiedono alla vita una nuova occasione.

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