Ancona-Osimo

Docenti e studenti senza Green pass si organizzano: rete per lezioni in presenza e avvocato per battaglia legale

Un gruppo di docenti e studenti universitari "no vax" sfida il Green pass e si organizza per la battaglia legale. Ne abbiamo parlato l'avvocato Paolucci che li assiste: «Il Green pass confligge con le libertà costituzionali»

ANCONA – Docenti e famiglie di studenti per i quali vige dal 1° settembre l’obbligo di Green pass a scuola, si stanno organizzando a livello regionale per costituire una rete che garantisca una formazione in presenza ai ragazzi che non intendono vaccinarsi contro il Covid-19. 

In base al decreto varato il 6 agosto scorso dal governo Draghi, che ha introdotto l’obbligatorietà della certificazione verde per accedere ad alcuni servizi e attività (ad esempio ristorazione e palestre al chiuso), obbligo esteso poi anche al personale scolastico (decenti e personale Ata) e agli studenti universitari, con il nuovo anno scolastico per accedere alla scuola gli insegnanti, gli Ata e coloro che a vario titolo per ragioni di lavoro frequentano gli ambienti scolastici, dovranno essere muniti di Green pass

La certificazione verde, lo ricordiamo, si ottiene dopo 15 giorni dalla prima dose del vaccino anti-Covid, la guarigione dalla malattia avvenuta negli ultimi 6 mesi, e l’esito negativo di un test (molecolare o antigienico) eseguito nelle ultime 48 ore. I docenti e il personale Ata sorpresi ai controlli non in regola, rischiano la sospensione dall’attività lavorativa dopo 5 giorni di assenza ingiustificata, senza retribuzione.

Una norma alla quale non tutti i lavoratori intendono sottostare e per questo si stanno mobilitando sui social per organizzarsi e costituire una rete regionale per lo scambio di servizi: alcuni docenti senza Green pass, infatti, hanno già dato la loro disponibilità a fare lezione agli universitari privi della certificazione verde. Una vera e propria rete che eroga uno scambio di servizi, della quale fanno parte anche alcuni autisti di pullman, ugualmente privi del pass, e le famiglie dei ragazzi in età da certificazione verde.

L’avvocato Patrizia Paolucci

«Non si tratta di cittadini no-vax, ma di persone che rivendicano la propria libertà di scelta in campo vaccinale» ci spiega l’avvocato di San Benedetto del Tronto Patrizia Paolucci, legale del Foro di Ascoli Piceno, esperto in diritto civile, che sta assistendo il gruppo docenti ed Ata sprovvisti della certificazione verde, alcuni dei quali facenti capo alla rete di insegnanti e famiglie nata nelle Marche.

L’avvocato, che sta seguendo anche un pool di infermieri non vaccinati, racconta che tramite il tam tam sui social e il passaparola, ad oggi è già stata contattata da una settantina di docenti marchigiani e da una quarantina di famiglie contrarie al pass vaccinale.

«Sono persone che si sono sottoposte ad altre profilassi vaccinali, ma questo – precisa il legale – non è un vaccino, si tratta di un siero il cui impiego viene imposto in maniera indiretta con l’introduzione dell’obbligo di Green pass». L’avvocato Paolucci fa notare che «docenti e personale Ata vengono “invitati” alla vaccinazione, sotto la minaccia della sospensione senza retribuzione: il concetto è “se vuoi mangiare ti devi vaccinare”, se non è un obbligo questo, allora cos’è?».

Il legale cita come caso emblematico quello dei sanitari, spiegandoci che alcuni degli infermieri che sta assistendo legalmente per aver violato l’obbligo vaccinale contro il Covid-19 previsto per i sanitari «sono stati costretti a vaccinarsi proprio perché avendo delle famiglie alle spalle non potevano restare senza retribuzione». 

Ma alcuni docenti e famiglie non ci stanno e non intendono cedere, per questo si stanno organizzando per agire a livello legale in difesa della loro libertà e dei loro diritti. «Il Green pass è inapplicabile in quanto confligge con le libertà costituzionali – precisa l’avvocato Paolucci – e con il regolamento europeo 953 del 2021 che al punto 36 prevede che non possa essere operata una discriminazione diretta e indiretta nei confronti delle persone non vaccinate per motivi medici, perché non hanno ancora avuto la possibilità di vaccinarsi o nei confronti di chi ha scelto di non vaccinarsi». 

«Il Green pass è una limitazione agli spostamenti e va a ledere anche alcuni diritti fondamentali – spiega il legale -: il diritto all’autodeterminazione, alla salute individuale, alla libertà di spostamento». Dal punto di vista legale, l’avvocato Paolucci spiega che sta «predisponendo una diffida alla disapplicazione del decreto legge 52 del 2021, da inviare al Ministero dell’Istruzione e ai dirigenti scolastici degli Istituti di appartenenza dei docenti senza Green pass».  Il legale fa sapere inoltre che «qualora le Istituzioni scolastiche dovessero sospendere gli insegnanti senza retribuzione, ricorreremo al giudice del lavoro». 

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