Ancona-Osimo

Ancona, un pezzo di storia che se ne va: demolito l’ex Ipc della Montagnola

Gru al lavoro e il capoluogo dà l'addio allo storico istituto professionale. Abbiamo raccolto i ricordi di ex studenti tra cui Paolino Giampaoli, Oscar Oliva e Raffaele Sabatini

ANCONA- Ancona si è risvegliata senza un pezzo della propria storia studentesca. Nella giornata di ieri, mercoledì 7 ottobre, le gru hanno demolito l’ex Ipc Podesti (Istituto professionale per il commercio) di via della Montagnola, istituto dorico che ha visto passare decine di generazioni (ancor prima era un polo universitario). Dopo le foto pubblicate sui social si sono susseguiti i ricordi e gli aneddoti degli “anni d’oro”, come li ha definiti qualcuno, vissuti all’interno delle mura scolastiche che hanno segnato un solco indelebile nella memoria di ognuno.

«Dentro quella scuola ho vissuto otto anni della mia vita, tante gioie ma anche dolori scolastici – ha spiegato il giornalista Paolino Giampaoli – Sono stati anni bellissimi, indimenticabili. Si sono creati rapporti grandiosi con i compagni che coltiviamo ancora oggi. Inizialmente sei tanto giovane e ti ricordi poco, poi, con il passare degli anni, si matura e si acquisiscono valori che ti porti dietro tutta la vita. Vederlo in demolizione fa un po’ strano ma fa parte della vita. Come tutte le cose».

Un ricordo commosso lo ha fornito anche Oscar Oliva, il celebre Oscarì per tutti gli anconetani: «All’Ipc sono stati gli anni del primo bacio, delle prime ragazzate, delle prime litigate ma anche dei primi amori. Certe cose te le ricordi sempre e quando facevi quel curvone della Montagnola ti tornavano tutte in mente. Si vive di ricordi e di sensazioni, delle volte ti fanno stare bene e così è capitato a tutti noi rivivendo quelle stagioni spensierate. Quella catapecchia, come la chiamavo simpaticamente, era brutta già allora ma per noi era la migliore che si potesse desiderare».

Anche Raffaele Sabatini, Raffo Deejay, è cresciuto alla Montagnola e anche lui ha voluto esternare i suoi pensieri: «Anni indimenticabili e compagni che ancora oggi sono parte della nostra vita. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare anche professori eccezionali e nessuno può sapere quanto darei per tornare indietro. Quando ho visto le foto una lacrima è scesa, non posso negarlo».

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