Ancona-Osimo

Daniele Silvetti: «Ecco l’Ancona dimenticata dalla giunta Mancinelli»

Degrado «imbarazzante» per il candidato sindaco della coalizione di centrodestra, e zona vecchio faro «abbandonata a se stessa. Qui ci sarebbe spazio per le associazioni»

Daniele Silvetti durante il sopralluogo

ANCONA – Palpabile l’assenza, visibile lo stato di abbandono, evidente la trascuratezza, secondo Daniele Silvetti, candidato sindaco delle liste civiche Ancona Protagonista, Rinasci Ancona, Civitas, civici Salvi per Ancona e dei partiti Forza Italia-Civici Ancona, Fratelli d’Italia, Lega e Udc, che si è recato nel cuore della città per un sopralluogo sullo stato del rione storico della città, accompagnato dai candidati FdI, Angelo Eliantonio e Matteo Marzioli. Partendo dalla mancanza delle indicazioni verso i percorsi che conducono a luoghi caratteristici e di valenza storico architettonica, il degrado complessivo «è imbarazzante – ha detto Silvetti – le piccole aree verdi create a corredo delle abitazioni sono in condizioni pietose, per non parlare della mancanza degli arredi urbani che avrebbero permesso di vivere e popolare queste piccole piazze che sono state create nel tempo. L’imbrattamento dei muri di cinta è un segno evidente dello scarso controllo su questa parte della città che è fuori dal passeggio ma non dall’interesse turistico. Viene infatti presa di mira da gruppi di giovani che sapendo di sfuggire al controllo delle forze dell’ordine hanno stabilito qui il loro punto di ritrovo creando danni e disordine. Un destino impietoso per la storia della nostra città».

E ancora: un piccolo ponte di collegamento completamente diroccato, un cunicolo di passaggio usato come discarica di materiale edile, transenne un po’ ovunque «per mettere in finta sicurezza le aree più ammalorate o addirittura impercorribili. Senza parlare – ha concluso Silvetti — delle scalette di collegamento inaccessibili da oltre cinque anni. A tutto questo bisogna mettere fine dando ordine alle manutenzioni e creando un apposito ufficio per la strategia urbana».

Daniele Silvetti è stato presente anche al parco del Cardeto, nella zona del vecchio faro, per il Marconi Day: «Fino a dodici anni fa – ha spiegato Silvetti – alcuni manufatti vicino al Faro erano addirittura accessibili, ora è tutto abbandonato a se stesso. Quando ho rilanciato la possibilità di inserire quest’area nel Parco del Conero non è stato di sicuro per ampliare la competenza territoriale di questo ente, ma proprio perché il Parco del Cardeto è depositario di testimonianze che dovrebbero essere valorizzate. Includere questo parco in un’area protetta significherebbe innanzitutto avere una gestione costante e puntuale degli spazi, del verde e dei manufatti, ma anche di poter usufruire di una cartellonistica attenta e di una mappatura dei sentieri complessiva. A questo tipo di valorizzazione si unisce un inquadramento di tutela ambientale e una progettualità che arriverebbe direttamente dalla Regione Marche. Inutile dire – prosegue Silvetti – che qui ci sarebbe spazio per le associazioni, con particolare riguardo per quelle ambientaliste che chiedono spazi sapendo che potrebbero presidiare sul degrado urbano e sociale».

Nessuna privatizzazione del Parco del Cardeto che è e deve rimanere pubblico, ha chiarito il candidato: «Ha solo bisogno di una manutenzione ordinaria e costante in modo da non ricorrere a quella massiccia e straordinaria che prevede un esborso enorme di risorse non apparendo mai risolutiva. Sono anche favorevole – ha concluso Silvetti – a riproporre eventi che venivano fatti e che oggi sono assenti, proprio per rimettere nella disponibilità dei cittadini questi 35 ettari che potrebbero essere ulteriormente allargati dirigendoci verso nord». Da ultimo, non certo per importanza, la parte archeologica: «Quando parliamo di liberare la zona portuale storica dai traffici dei traghetti è perché intendiamo ricreare quel percorso che dal porto, appunto, sale verso la cattedrale e si collega all’anfiteatro romano fino ad arrivare al vecchio faro e al Parco del Cardeto».

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