Ancona-Osimo

Dai Sibillini a Parigi. 1400 km in bici per sostenere le terre colpite dal sisma

Ha pedalato per 1400 kilometri per sostenere le zone terremotate. Il lungo viaggio di Peppe Cotto, il macellaio di Loro Piceno, che in sella alla sua bici è arrivato nella capitale francese, ospite al traguardo del Tour de France. Testimonial d'eccezione

Peppe cotto in bici, nella sua impresa dai Sibillini a Parigi

Una pedalata dai Monti Sibillini fino a Parigi. È l’impresa ammirevole e stoica al tempo stesso, compiuta da Giuseppe dell’Orso, alias “Peppe Cotto”, macellaio di Loro Piceno che in sella alla sua bici ha pedalato per sostenere le zone terremotate marchigiane. Partito il 14 luglio da Loro Piceno, la sua città, è arrivato il 20 luglio a Parigi per attendere sulla tribuna d’onore i ciclisti al traguardo del Tour de France. Lui, ciclista non professionista, che aveva sempre sognato di viaggiare in bici, ha “macinato” 1400 kilometri in solitaria per ricordare che nel cuore delle Marche, danneggiate dal sisma, c’è ancora tanto da fare e da ricostruire.

Peppe Cotto

«Andare a Parigi per un ideale non fa male e poi è un pò come la morte – afferma scherzosamente Peppe Cotto – bisogna essere un pò preparati» e lui la sua preparazione l’ha affidata alle eccellenze del territorio marchigiano: in sella alla sua Wilier Triestina del 1985, si è preparato «senza vanti ne medicine  – dichiara – ma con vino cotto, pane e ciauscolo di Loro Piceno».

Nel paese del vino cotto, il macellaio e poeta, gestisce l’attività appartenente alla sua famiglia da tre generazioni, una bottega al centro storico, dove Peppe serve “in rima” specialità come il “PeppeCotto”, un aperitivo a base di vino cotto e una fetta di ciauscolo a decorare bicchiere al posto della fetta di arancio o limone e “Lo Scudo Piceno”, che come lui stesso spiega è  «un ricco piatto che se gusta con gran tatto ma che piatto naturale e de ciccia addormentata sopra l’osso scapolare de na bestia maturata qui vicino a Macerata».

“Macellaio sui generis” come lui stesso ama definirsi, personaggio istrionico e dalla simpatia coinvolgente, Peppe Cotto ha avuto l’idea di questa impresa per tenere viva l’attenzione mediatica e ricordare al mondo che ci sono persone che non hanno più un tetto sulla testa e attività che hanno completamente perso gli introiti derivanti dal turismo: «Il turismo deve tornare nelle zone danneggiate dal sisma, ho dedicato il mio tempo per lanciare questo messaggio e ricordare che deve esserci maggior velocità nella ricostruzione e meno burocrazia».

Un percorso, quello di Peppe Cotto che ha toccato varie tappe, in alcune delle quali è stato affiancato da alcuni amici ciclisti. «Fino a Rimini – racconta Giuseppe – ho avuto la compagnia dell’amico Andrea Bertini, mentre da Piacenza ad Ivrea di Andrea Escariotico, poi la solitudine del cuore e delle gambe». Numerosi gli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa del ciclista, tutti marchigiani: «La Farmacia Cecchi Matteo e Marta, amici d’infanzia – ci tiene a precisare – Ram-Sistema aziendale nel campo dei computer di Roberto Paolini e poi Garbini Consulting Risparmio Virtuoso».

Ti potrebbero interessare