Ancona-Osimo

La cultura ad Ancona sarà bellezza, mostre, pinacoteca, Popsophia e luoghi da valorizzare

L'assessore Anna Maria Bertini ha alzato il velo sul programma dell'amministrazione comunale per i prossimi anni. Vittorio Sgarbi in città l'11 agosto

L'assessore Bertini con lo staff dedicato alla cultura

ANCONA – La cultura anconetana alla riscoperta dei luoghi dorici, con nuove sinergie per un percorso culturale condiviso e grande attenzione ai giovani, ma anche quattro grandi mostre, le manifestazioni con Popsophia e Stupor Mundi, e poi a settembre la riapertura della Casa del Capitano. È la nuova visione della cultura cittadina che traspare dal programma di lavoro dei prossimi anni presentato stamattina dall’assessore alla cultura Anna Maria Bertini. «Una visione di ampio respiro per la cultura cittadina, che si rinnova, cresce ed evolve grazie a nuove sinergie e collaborazioni, in virtù di una nuova consapevolezza e attraverso un percorso condiviso che comprende diversi spazi della città e coinvolge tutti: dalle istituzioni ai cittadini e soprattutto i giovani a cui va ogni sforzo per allenarli alla bellezza».

L’assessore Anna Maria Bertini ha presentato la nuova programmazione che prevede, a partire dal prossimo settembre 2023 fino al 2025, tutta una serie di progetti. «I beni culturali debbono diventare un patrimonio condiviso da tutta la città – afferma l’assessore –, gli stessi cittadini di Ancona non conoscono la bellezza e la ricchezza della loro pinacoteca. Allora come potremmo noi farla conoscere ai visitatori che giungono in città da altre parti d’Italia e dall’estero?» La Pinacoteca Comunale riceverà la visita l’11 agosto prossimo, del critico e storico dell’arte, nonché sottosegretario al ministero della cultura, Vittorio Sgarbi, con cui l’amministrazione comunale discuterà del recupero del sotterraneo. Inoltre: «una nuova visione anche per la Mole che diverrà il fulcro della nostra cultura di qualità e luogo di riscoperta e valorizzazione dell’aspetto più identitario della città – prosegue Anna Maria Bertini –. Non solo. Nel prossimo anno, una mappa dei luoghi della cultura ci permetterà di mettere a punto eventi in diversi spazi, riportandoli così a nuova vitalità e condivisione collettiva. Attraverso un festival della cultura etnica nel 2024 andremo alla scoperta di ogni etnia che arricchisce il tessuto sociale anconetano. Per una settimana ogni etnia avrà a disposizione uno spazio per presentare cibo, musica, usi e costumi della propria storia, perché non c’è integrazione senza conoscenza reciproca».

Poi lo sguardo in direzione dei giovani: «In questa città dove soggiornano oltre 16 mila studenti universitari, oltre ai nostri giovani anconetani, avremo attenzione per gli eventi ma creeremo anche un luogo dove potranno ritrovarsi circondati dalla bellezza, perché ad essa ci si possano avvicinare anche in maniera meno formale, educando il proprio gusto e l’anima alla percezione del bello che è complementare alla esigenza di decoro. Non solo, avvieremo forme di collaborazione con accademie delle belle arti di Urbino e Macerata, affinché siano proprio i giovani talenti ad intervenire sui restauri proprio per valorizzare ed esaltare queste nuove energie». Il futuro di Ancona si declinerà anche attraverso un nuovo rapporto tra cultura, territorio, imprese e portatori d’interesse che a diverso titolo rappresentano uno spaccato della città e con i quali è fondamentale creare un costante rapporto e interscambio di conoscenze che si tradurrebbe in ricadute economiche, culturali, e in immagine al di fuori della città. In tal senso l’assessorato alla cultura ha già avviato contatti con alcuni soggetti e il modello presentato è stato condiviso e ritenuto fattibile.

Con la Fondazione Cariverona, da sempre presente in città attraverso finanziamenti che non riguardano soltanto la cultura, l’assessore alla cultura Anna Maria Bertini ha recentemente avuto contatti tramite il presidente e il direttore generale per la nomina di due consiglieri all’interno della Fondazione che garantiscano la rappresentatività della città. Ancona non era più rappresentata dal 2021. Altro elemento sul quale porre l’attenzione è quello spazio definito la «cittadella della cultura» e che geograficamente si estende dal colle Guasco e arriva alla Mole, abbracciando l’anfiteatro, la pinacoteca, la biblioteca, il Palazzo degli Anziani e la Chiesa del Gesù, il museo archeologico, la soprintendenza, la Casa del Capitano, S.Maria della Piazza, la Loggia dei Mercanti, le Muse, piazza del Plebiscito, Cittadella, il Pincio, il Cardeto, piazza Cavour e piazza Roma che diventeranno i luoghi pulsanti della città come location dal 2024 per una cultura diffusa con partecipazione condivisa ai momenti culturali della città. A settembre aprirà al pubblico la Casa del Capitano, costruzione di epoca romanica che, a seguito dei lavori esterni di pavimentazione e illuminazione, sarà visitabile attraverso una visita guidata che presenterà anche i pezzi della marineria che si trovano al suo interno. Anche in questo caso, Ancona si riapproprierà così di una parte amata e suggestiva della sua storia, aprendola a cittadini e turisti.

Da dicembre 2023 quattro grandi mostre: Dal Futurismo all’Informale, mostra di carattere internazionale, sulla la rottura delle avanguardie del ‘900, De Dominicis Rinasce Ancona, anconetano ed ultimo esponente dell’Avanguardia, Da Savinio a De Chirico a Serafini, con Luigi Serafini, moderno surrealista in dialogo con Savinio e De Chirico, artista riconosciuto in tutto il mondo per la sua formidabile fantasia, e poi Rinascimento Adriatico, dedicata a Pietro Zampetti. Un lungo percorso da Venezia alla Puglia che inizia con il ‘300 e finisce idealmente con Gabriele D’Annunzio. Non mancheranno i festival di respiro nazionale: l’assessorato alla cultura sta già lavorando per Popsophia che dal 2023 sarà presente ad Ancona. Popsophia è l’unica associazione italiana dedicata alla pop-filosofia, un genere culturale internazionale che coniuga la riflessione filosofica con i fenomeni pop della cultura di massa. A novembre 2023 Popsophia sarà presente con due appuntamenti spettacolari e iconografici: Franco Battiato e Vasco Rossi. Dal 2024 Popsophia sposterà ad Ancona il festival nazionale e ne farà l’appuntamento centrale di tutta la sua programmazione culturale e artistica. Dal 2024 ad Ancona sarà presente il Festival Stupor Mundi che ha come oggetto Federico II. Il progetto è finanziato dal Ministero della Cultura e dalle Regioni Campania e Marche che hanno sottoscritto un protocollo che vede la partecipazione anche dell’università Federico II e Univpm.

Da settembre la pinacoteca sarà chiusa per lavori del Pnrr, a seguito dei quali saranno fruibili altre sale, e si trasferirà con una porzione di tele alla Mole sino alla sua riapertura. La riapertura della pinacoteca vedrà anche la presentazione di un catalogo – di cui oggi è sprovvista – e l’apertura di un bar. L’assessorato si sta adoperando affinché anche i sotterranei vengano restaurati in modo che la pinacoteca possa disporre di tutti i sette piani che la compongono. Gli eventi del 2024 saranno organizzati in sezioni: mostre, fotografia, filosofia e letteratura, spettacoli dal vivo, danza, festival delle culture. Gli spazi da utilizzare sono in via di definizione e si prevede di impiegare anche la Cittadella, piazza Roma, piazza Cavour, l’anfiteatro romano, piazza del Papa, il parco di Posatora, Passetto e giardinetti e il parco del Cardeto. Inoltre la pinacoteca dovrà diventare luogo di incontro e di scambio per tanti giovani, gli spazi recuperati come bar e punto di aggregazione potranno essere al servizio di tutta la città, ma soprattutto dei ragazzi: «In una città dove lo sport è fiore all’occhiello e la bellezza del gesto atletico è di casa – afferma Anna Maria Bertini – alleniamo l’occhio anche alla bellezza dell’arte. La bellezza arricchisce, da un punto di vista emozionale, cognitivo e comportamentale. Come scrive Laura Mazzoli, storica e docente di storia dell’arte: Non sempre ai giovani è data questa opportunità. Non sempre e non tutti i giovani hanno spazi per frequentare, sperimentare l’arte, farne esperienza, non come consumatori di beni e nozioni estetiche, ma allenandosi alla dimensione emotiva, generando passioni, ricercando valori, ascoltando il patrimonio d’arte con una capacità di visione che varca confini e divisioni. Per provare commozione e solidarietà, per innamorarsi del bene comune, per ribellarsi alla bellezza deturpata e violata dalla criminalità e dall’incuria, dalle guerre e dall’indifferenza, dal consumo. Per tornare così a scoprire e di nuovo mettere in luce tutta la bellezza della nostra Ancona».

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