Ancona-Osimo

Ancona, rissa di corso Mazzini. La presidente degli psicologi: «Serve integrazione e rispetto»

La dottoressa Katia Marilungo: «Credo che si stiano raggiungendo gesti di inciviltà, di inadeguatezza comportamentale, di assenza di regole relazionali che stanno toccando i massimi storici»

Le immagini della rissa riprese dalle telecamere del locale

ANCONA – Rissa di Corso Mazzini, a distanza di una settimana dai fatti che hanno scosso la città, parla la presidente dell’Ordine degli psicologi delle Marche, Katia Marilungo. Sulla rissa, che ha coinvolto diverse persone (i picchiatori erano quasi tutti di origine straniera), compresi dei negozianti, stanno indagando i carabinieri. Sono volati tavolini e sedie dei bar, botte da orbi con morsi sulle braccia e alle orecchie.

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Ad avere la peggio un cuoco della storica cremeria Rosa e un pizzaiolo de ˊL’arte della pizzaˊ. La nostra testata aveva intervistato, a caldo, proprio il titolare di Rosa, Fabrizio Boari, anche lui aggredito da un branco di circa cinque minorenni e il pizzaiolo ferito, Faed Lababidi.

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Boari se l’è cavata con qualche escoriazione, mentre Lababidi ha avuto un labbro rotto dopo due cazzotti sul volto, di cui uno sul naso. Il branco è stato identificato dai carabinieri, che stanno passando al setaccio i filmati delle videocamere di sorveglianza pubblica e dai video girati dai presenti, compreso uno dei minori.

Presidente Marilungo, cosa ne pensa?
«Credo che si stiano raggiungendo gesti di inciviltà, di inadeguatezza comportamentale, di assenza di regole relazionali che stanno toccando i massimi storici. Non ci sono più filtri, non si riflette più sul contesto di vita, non c’è il rispetto verso l’altro né il decoro nei confronti di chi ci circonda. Credo ci sia poco da ragionare, ma solo da dedurre che questi ragazzi non hanno in alcun modo raggiunto neanche il minimo adattamento a una società civile che ha regole implicite basate sul rispetto del prossimo. Un bar e una piazza possono diventare simili ad una giungla».

La dottoressa Katia Marilungo

Perché dei minorenni anziché andare al parco vanno a scolarsi vodka e altri superalcolici in un vicolo e poi scatenato il panico?
«Perché penso siano ragazzi altamente problematici, con probabili tratti antisociali e quasi certamente con importanti problemi di tossicodipendenza e alcolismo, perdendo quindi ogni forma di autocontrollo e gestione degli impulsi legati all’effetto delle sostanze stesse. Da ipotizzare anche un problema di non avvenuta integrazione razziale».

Cazzotti, morsi alle orecchie e alle braccia, sedie e tavolini usati come armi per picchiare la gente mentre uno di loro filmava…
«Speriamo che i filmati siano stati fatti per essere consegnati alle forze dell’ordine al fine di identificare chi ha commesso i reati e non per darne diffusione nelle sedi sbagliate».

Come intervenire?
«Bisogna riflettere su interventi di integrazione razziale, di gestione e d’individuazione di uso e spaccio illecito di sostanze, coinvolgimento delle famiglie in quanti si tratta di minorenni e percorsi riabilitativi intensi».

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