Ancona-Osimo

«Sei una nullità», insulti e maltrattamenti in famiglia: 38enne allontanato da casa

All'uomo sono stati applicati il provvedimento cautelare che lo ha fatto trasferire dall’abitazione familiare e il divieto di avvicinamento alla convivente. Gli agenti della Squadra Mobile di Ancona hanno riscontrato prove anche su WhatsApp

ANCONA – «Sei una nullità», «non capisci niente», «se parli te la faccio pagare». Sono solo alcune delle minacce e degli insulti che un 38enne rivolgeva ormai da qualche anno alla sua convivente. Una vicenda sulla quale ha scritto la parola fine la Squadra Mobile di Ancona, i cui poliziotti, guidati da Carlo Pinto e coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, hanno applicato nel pomeriggio di ieri (19 luglio) il provvedimento cautelare dell’allontanamento dall’abitazione familiare con effetto immediato e conseguente divieto di avvicinamento alla convivente, disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ancona Carlo Cimini per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni.

La coppia di coetanei, che si era conosciuta qualche anno prima su Facebook, era andata a convivere nell’hinterland anconetano. Il rapporto tra i due, che inizialmente sembrava filare liscio, si è successivamente incrinato a causa delle offese che l’uomo riservava regolarmente alla compagna, tanto che dagli insulti è poi passato alle mani. Numerosi i maltrattamenti, ai quali sono seguite tre denunce da parte della donna che nonostante tutto non riusciva a sottrarsi alle grinfie dell’uomo, che ce l’aveva anche con la famiglia di lei che ne prendeva le difese. Dai maltrattamenti erano scaturite anche delle lesioni, tanto che lo scorso 13 giugno la donna è dovuta ricorrere alle cure del Pronto Soccorso di Torrette. Il convivente l’aveva infatti colpita violentemente al volto facendola finire a terra, dove era rimasta priva di sensi per qualche tempo. Una volta ripresa coscienza la donna si era recata all’ospedale a causa della perdita di sangue che scendeva abbondantemente dal naso e dal torace.

Il procedimento penale era stato istruito presso la Procura della Repubblica proprio in seguito all’accesso al Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti di Ancona per le aggressioni che la donna aveva riferito ai sanitari e che le erano costate 21 giorni di prognosi per  “trauma cranico con ferita del labbro superiore ed inferiore”. In seguito a quella segnalazione, la donna era stata ascoltata dagli agenti della Squadra Mobile Sezione reati di Genere, ai quali aveva raccontato le offese, le umiliazioni, i maltrattamenti e le lesioni subite da tempo da parte del convivente.

L’attività investigativa condotta dai poliziotti ha permesso di  raccogliere le prove dei maltrattamenti, testimoniati anche da alcuni messaggi su WhatsApp e da alcune testimonianze raccolte dagli agenti della Squadra Mobile.

L’uomo, che non solo è stato allontanato dall’abitazione familiare, ma non può più né avvicinarsi né comunicare con la donna, ora si è trasferito in un altro appartamento. Una brutta vicenda che vede il 38enne rientrare ancora nel vecchio rito, nonostante il 17 luglio abbia avuto il via libera in Senato il codice rosso che prevede un inasprimento delle pene e tempi di giustizia più celeri proprio per i maltrattamenti subiti in famiglia.

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