Ancona-Osimo

Rubavano camion in porto carichi di merce, presa banda pugliese: tre arresti (VIDEO)

Agivano al Mandracchio, servendosi di un rimorchio portando via container di abbigliamento, rame, formaggi e anche pale di elicottero per un valore di 2 milioni di euro. L'operazione "Trailer" è stata portata a termine dalla squadra mobile di Ancona e dalla Polmare. Contestati sei furti

ANCONA – Si servivano di una motrice per rubare camion in porto, sbarcati da navi provenienti dalla Grecia e parcheggiati in zona Mandracchio, carichi di merce di ogni tipo e del valore di centinaia di euro. Presa banda di ladri pugliesi: tre arresti. L’operazione, detta “Trailer” per la traduzione dall’inglese di rimorchio, è stata portata a termine nella notte tra sabato e domenica scorsa, dalla squadra mobile diretta da Carlo Pinto e dalla Polmare diretta da Stefano Santiloni.

l capo della squadra mobile Carlo Pinto e il capo della Polmare Stefano Santiloni illustrano l’operazione “Trailer” che ha portato a tre arresti

La polizia ha fermato la banda in via Mattei con l’ultimo carico rubato: 22 tonnellate di formaggio, del valore di 400mila euro, arrivate da un camion greco e diretto in Inghilterra. «È stato l’ultimo colpo messo a segno – ha spiegato Pinto oggi, rendendo noti i risultati dell’operazione “Trailer” – alla banda vengono contestati sei furti e uno tentato, commessi da ottobre 2017 a maggio di quest’anno. Il valore della merce rubata supera i 2 milioni di euro». Tra quella portata via anche due pale di elicottero del valore di 800mila euro. In manette tutti pugliesi, di Cerignola, originari della provincia di Foggia: Fernando Antonio Contardi, 57 anni, Angelo Santoro, 38 anni e Mirko Tammaro, 22 anni.

L’ARRESTO
La motrice con il rimorchio di formaggi è stata bloccata sulla rampa di via Mattei, poco dopo le 3. La polizia, appostata allo scalo Marotti, ha atteso che il carico venisse agganciato per entrare in scena. Mentre una squadra fermava il rimorchio, arrestando il conducente, Fermando Antonio Contardi, un’altra si occupava di bloccare una Nissan presa a noleggio pochi giorni prima, in Puglia, dove si trovavano Mirko Tammaro, alla guida, e Angelo Santoro. La vettura era già arrivata sulla statale 16, facendo da apripista e da guida alla motrice. Per non dare nell’occhio i poliziotti hanno camuffato anche un furgone di servizio, facendolo passare per un mezzo della Multiservizi. Fondamentale l’aiuto degli agenti della Polmare, esperti conoscitori del porto e del movimento di carichi.

Il rimorchio usato per rubare i carichi
Il rimorchio usato per rubare i carichi

Tutti e tre gli arrestati, con numerosi precedenti penali, si trovano nel carcere di Montacuto con l’accusa di furto aggravato in concorso e danneggiamento. Quest’ultimo reato perché hanno danneggiato la targa del camion di formaggio. Santoro era stato sottoposto ad una sorveglianza speciale (il provvedimento era ancora in corso al momento dell’arresto) con obbligo nel comune di residenza ma si era procurato un documento di identità falso nel caso di controlli da parte delle forze dell’ordine. Dovrà rispondere anche di questo davanti alla legge.

Il carico rubato sabato notte
Il carico rubato sabato notte

LE INDAGINI
La polizia ha iniziato a concentrare l’attenzione sulla zona del porto dopo le prime denunce per furto di carichi, tutte concentrare nell’area dello scalo Marotti. Sette mese di appostamenti, pedinamenti, intercettazioni ambientali arrivate anche fuori regione. E’ al Mandracchio che hanno intercettato il rimorchio con il quale venivano portati via i carichi parcheggiati, in un’area non custodita e non recintata. Alla guida, stando agli inquirenti, c’era sempre il 57enne, esperto nella movimentazione e conduzione del mezzo. Una motrice appartenente ad un pugliese, anche questo noto alle forze dell’ordine, e sul quale sono in corso accertamenti per vedere se sapesse dei furti. E’ stato proprio tenendo d’occhio il rimorchio, che dopo ogni furto veniva riportato in una autorimessa nel foggiano, che la polizia ha intuito quando ci sarebbe stato l’ultimo colpo che ha portato poi ai tre arresti. La banda agiva sempre nello stesso modus operandi: due di loro precedevano l’arrivo del rimorchio in porto, con una vettura presa a noleggio e parlando tra loro con telefonini usati tipo trasmittenti. Controllati i vari carichi presenti decidevano cosa rubare. Non c’era distinzione tra merce alimentare o no, purché il carico fosse di valore e quindi facilmente da piazzare sul mercato ad imprese e privati. Per la polizia, oltre al camion di formaggi, la banda avrebbe rubato altri sei carichi. Un settimo invece non sarebbe stato concluso perché non c’era merce importante. Il primo colpo attribuito sarebbe avvenuto il 10 ottobre 2017, un carico di alluminio del valore di 800mila euro. Il secondo il 27 ottobre dello stesso anno, pellet per 150mila euro. Il 14 dicembre il carico conteneva due pale di elicottero e abbigliamento per un valore di 800mila euro, il 25 febbraio sono stati rubati prodotti hi-tech per 400mila euro di valore, il 4 marzo stoffe francesi per 300mila euro. Il 30 aprile la motrice è stata intercettata ad Ancona ma non ha portato a termine nessun furto, forse perché non c’erano carichi interessanti. La polizia sta proseguendo le indagini per appurare se ad Ancona avevano legami e per risalire anche alle imprese e ai privati che acquistavano la merce proveniente dal furto. Imprese e privati che avrebbero sputo la provenienza illecita e quindi accusabili di ricettazione. Non è escluso infatti che i furti fossero anche su commissione. Una volta individuato il carico, i due in auto precedevano il rimorchio, controllando la strada. La banda preferiva agire nei fine settimana, pensando di incappare in meno controlli delle forze dell’ordine. Tutta l’indagine è stata coordinata dalla procura dorica, dal sostituto procuratore Ruggiero Dicuonzo.

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