Ancona-Osimo

«Crisi governo fa dimenticare l’emergenza terremoto nel centro Italia»

Mangialardi (Anci Marche) non nasconde l’indignazione per un quadro normativo mai semplificato e una serie di impegni presi e non mantenuti dal governo e dal Parlamento

mangialardi

ANCONA – «A una prima fase di gestione dell’emergenza affrontata con modalità e risorse adeguate è seguita una ricostruzione post-sisma che è molto lontana dalla sua conclusione». A tre anni dal terremoto del 24 agosto Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche e coordinatore nazionale dei presidenti delle Anci Regionali non nasconde l’indignazione per un quadro normativo mai semplificato e una serie di impegni presi e non mantenuti dal governo e dal Parlamento a fronte di un stanziamento in termini di risorse finanziarie invece non marginale.

«Il pensiero in questi tre anni – ha aggiunto Mangialardi – è sempre stato volto a ridare dignità ad un territorio che necessitava della massima attenzione da parte delle istituzioni dello Stato». E sul territorio colpito dal terremoto: «Aver ridotto il ruolo delle Regioni a semplice organo consultivo, aver bypassato i sindaci puntando su un centralismo che non ha previsto le necessarie risorse umane per affrontare tutte le situazioni riconducibili alla ricostruzione pubblica e privata, al mantenimento dei servizi e all’adeguamento infrastrutturale, ha fatto perdere a molti cittadini la fiducia nelle istituzioni. Personalmente non posso biasimarli ma, come Presidente dell’Anci regionale con incarichi nazionali, posso garantire che in tutti i contesti nazionali, riunioni, convegni, assemblee, coordinamenti e tavoli ai quali sono stato chiamato in questi 3 anni, ho sempre fatto riferimento alla necessità di far sì che la ricostruzione fosse al centro dell’agenda politica».

«Oggi le prime pagine dei giornali sono tutte dedicate alla crisi di governo e ogni altro argomento diventa secondario – ricorda Mangialardi riferendosi alle questioni legate al terremoto e ancora in sospeso -. Forse anche parte dei media nazionali rischiano di dimenticarci. Il mio appello è quello di risolvere le questioni politiche al più presto e legittimare un governo che torni ad occuparsi finalmente di questo tema. Da tre anni aspettiamo risposte: abbiamo atteso abbastanza».

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