Ancona-Osimo

La crisi energetica e le risposte di Estra Prometeo: «C’è una frenata sugli aumenti. Necessario un principio di responsabilità sociale»

Si avvicinano i mesi più freddi e Marco Gnocchini, presidente dell'azienda, illustra la situazione del momento alla luce dei rincari

Marco Gnocchini presidente di Estra Prometeo

ANCONA – Il caro energia è un tema attuale che tocca le tasche di tante famiglie e di molte imprese. Si preannuncia un periodo difficile, per i privati così come per le aziende, dai commercianti ai gestori degli impianti sportivi, soprattutto di quelli cosiddetti “energivori”, cioè che consumano più energia, come le piscine. Della questione parla Marco Gnocchini, anconetano e presidente di Estra Prometeo, che fa parte da anni del gruppo Estra, settimo gruppo nazionale per vendita di gas.

Presidente, provi a sintetizzare la situazione dei rincari energetici.
«Il costo del gas è passato dal minimo di 0,15 euro al metro cubo di un anno fa fino a 3,20 euro a cavallo tra novembre e dicembre 2021 per poi riscendere a 0,75 e poi risalire di nuovo vertiginosamente dopo l’inizio della guerra, nel febbraio 2022 e arrivare nell’agosto scorso di nuovo a 3,20 euro. Il trend negli ultimi giorni sta facendo registrare un calo dei prezzi. Si tratta di una riduzione importante, anche se i prezzi restano molto alti rispetto all’anno scorso visto che sono di cinque volte superiori».

E l’energia elettrica?
«Anche per l’energia elettrica la situazione è analoga: gli interventi dell’Autorità hanno consentito una frenata sugli aumenti a partire dal mese di ottobre, fermo restando che la bolletta per le famiglie italiane dal 2021 ha subito un rincaro di oltre il 100%».

Com’è la situazione in casa Estra Prometeo?
«Il gruppo Estra non si rifornisce direttamente dalle multinazionali dell’estrazione, algerine, russe o norvegesi, ma compra il gas da operatori e importatori internazionali, come Eni e Edison, e – all’occorrenza – sulle Borse in Italia, Olanda e Austria. La nostra società riuscirà quindi a garantire – ed è una delle poche società in grado di farlo – che il gas arriverà a tutti, famiglie e imprese, anche se le condizioni contrattuali saranno diverse dal passato. Se per le famiglie si tratterà perlopiù di un aumento di prezzo, per le aziende sono in arrivo anche nuove clausole. Per quanto riguarda i clienti industriali Estra Prometeo non chiede fideiussioni, troppo difficili da ottenere dal sistema bancario. Propone invece dei depositi cauzionali a garanzia dei conti del gas, ma stiamo lavorando anche per un accordo con Sace per maggiori garanzie da offrire ai clienti industriali».

E per le famiglie?
«Stiamo costantemente monitorando il mercato per calibrare e fornire le offerte più vantaggiose o semplicemente più sostenibili e, laddove possibile, rinegoziare i contratti di fornitura».

Quali soluzioni proponete a chi non ce la fa?
«Cerchiamo di venire incontro, per quanto ci è possibile, alle famiglie in difficoltà con piani di rateizzazioni. Siamo una società del territorio motivo per cui cerchiamo di non lasciare indietro nessuno e il distacco della fornitura per noi è l’ultima spiaggia. Il problema rimane comunque molto complesso e la situazione resta critica. Nonostante tutte le strategie messe in campo, difficilmente l’Italia potrà essere del tutto indipendente sul fronte energetico. Abbiamo però perso tempo prezioso che va recuperato velocemente. Le risorse da mettere in campo ci sono. Dobbiamo recuperare terreno, diversificando il più possibile le fonti di approvvigionamento energetico».

Cosa succederà nei prossimi mesi, quelli più freddi?
«Con gli scenari internazionali attuali è difficile fare delle previsioni, di certo noi continueremo a fare la nostra parte seguendo quel principio di responsabilità sociale che ci distingue dagli altri competitori».

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