Ancona-Osimo

Cresce l’uso di droga e alcol tra i marchigiani

Secondo l’Osservatorio Regionale Dipendenze, istituito presso l’Agenzia Regionale Sanitaria della Regione, le richieste di aiuto per sostanze stupefacenti rivolte ai Servizi territoriali per le Dipendenze Patologiche dell’Asur Marche sono passate da 4852 del 2005 a 5420 del 2015

Cresce l’uso di droga, alcol e gioco patologico nelle Marche. A rivelarlo, l’Osservatorio Regionale Dipendenze, istituito presso l’Agenzia Regionale Sanitaria della Regione. I dati evidenziano che nell’ultimo decennio, sono aumentate da 4852 nel 2005 a 5420 nel 2015 le richieste di aiuto al problema sostanze stupefacenti rivolte ai Servizi territoriali per le Dipendenze Patologiche dell’Asur Marche. Le persone con problemi di alcol sono passate da 1231 nel 2005 a 1640 nel 2015; le persone con dipendenze comportamentali da gioco patologico o da tecnologie digitali, sono aumentate da 406 nel 2014 a 418 nel 2015. L’eroina è la sostanza di dipendenza prevalente per 3940 casi con una riduzione del consumo per via iniettiva. Significativa la presenza di cannabinoidi (860 persone), cocaina (590 casi) e uso concomitante di più sostante stupefacenti e alcoliche. Nel 2015 sono stati 61 i casi nelle Marche per un uso primario di “altre” sostanze, tra cui anfetamine, barbiturici, benzodiazepine non prescritti o psicofarmaci  senza alcuna prescrizione medica il cui utilizzo improprio è in aumento specie nella popolazione giovanile.

Il consumo di sostanze riguarda prevalentemente gli uomini (nel 2015 sono stati 4557 a fronte di 863 femmine) mentre l’abuso di alcol cresce tra le donne, da 323 nel 2010 a 453 nel 2015. I servizi si occupano anche del trattamento dei familiari delle persone che abusano di sostanze, 530 nel 2014 e 303 nel 2015. Altro dato, la compresenza di più dipendenze: all’uso di sostanze si aggiunge quella da gioco e  tecnologie digitali. La ludopatia o gioco d’azzardo patologico si configura come un fenomeno prevalentemente maschile: nel 2015 e 2014 rispettivamente 344 e 346 casi di uomini a fronte di 74 e 60 femmine. Le persone che si rivolgono ai Servizi  sono di ogni età, genere, provenienza ed estrazione sociale, soggetti con problemi, anche gravi, di salute sia fisica che psichica. La dipendenza da gioco riguarda giovani, adulti e anziani.

La dipendenza da sostanze e da alcol registra un incremento di giovanissimi  (meno di 15 anni e tra i 15 ed i 19 anni) passati da 313 nel 2014 a 368 nel 2015, parallelamente alla presenza, sempre più consistente, di persone in età avanzata (un progressivo invecchiamento dell’utenza in carico con bisogni non solo socio-sanitari ma sempre più di tipo assistenziale). Rispetto alle sostanze alcoliche è basso e senza variazioni di rilievo il numero dei giovanissimi che, nel corso degli ultimi anni, si sono rivolti ai Servizi nelle Marche: nel 2015, 4 casi con meno di 19 anni e 50 casi di età tra i 19 e 29 anni. Anche per l’alcol è in atto un processo di cambiamento: diminuisce il consumo tradizionale basato sull’assunzione moderata di vino più diffusa negli anziani, e aumenta il consumo occasionale che coinvolge i più giovani, di entrambi i sessi, per i suoi effetti psicoattivi. Tra i diciottenni nelle Marche si propaga il ‘binge drinking’ o ‘abbuffata alcolica’, il consumo di molto alcol in un breve arco di tempo frequentando discoteche e aumentando il rischio di incidenti stradali.

Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge sulle ludopatie e dipendenza da nuove tecnologie e social network (L.R. 3/2017). Questa è centrata sulla prevenzione e cura di tutte le dipendenze da gioco lecito: divieto di qualsiasi forma di pubblicità del gioco e  controllo affidato ai Comuni per il rispetto delle distanze fra apparecchi per il gioco e le scuole, gli istituti bancari e postali, i compro-vendo oro e tutti i luoghi frequentati da minori, giovani e anziani. La Regione investirà circa 4 milioni di euro in due anni per finanziare il piano d’intervento con l’istituzione del Logo “No Slot” che valorizza chi non installa congegni per il gioco e ogni anno verrà dedicata una giornata al tema. La strategia della Regione per un fenomeno così articolato e in mutamento, è creare un sistema sociosanitario integrato (pubblico e non profit) di servizi ambulatoriali, residenziali e semi residenziali, supportato da una costante analisi per prevenire le dipendenze e fornire una risposta alla pluralità del bisogno di cura.

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