Ancona-Osimo

Crac Banca Marche, prime richieste di condanna per il collegio dei sindaci

Il pool di pm oggi ha chiesto sette anni e sei mesi per Marco Pierluca, Franco D'Angelo e Piero Valentini, i tre imputati che hanno scelto il rito abbreviato nel procedimento del default miliardario dell'ex istituto di credito marchigiano

L'ex quartier generale di Banca delle Marche a Jesi, ora Ubi Banca
L'ex quartier generale di Banca delle Marche a Jesi, ora Ubi Banca

ANCONA – Prime richieste di condanna per il crac Banca Marche. Il pool dei pm oggi ha chiesto sette anni e sei mesi per il collegio dei sindaci che hanno scelto il rito abbreviato nel procedimento del default miliardario dell’ex istituto di credito marchigiano. La richiesta riguarda i tre imputati Franco D’Angelo, di Pesaro, componente del collegio sindacale di Banca Marche fino al 27 aprile 2012 e presidente del collegio sindacale di Medioleasing dal 21 maggio 2012 al 19 febbraio 2014, Marco Pierluca, di Senigallia, componente del collegio sindacale di Banca Marche dal 27 aprile 2006 fino al 27 aprile 2012 e componente del collegio sindacale di Medioleasing dal 21 maggio 2012 al 19 febbraio 2014 e Piero Valentini, di Morrovalle, presidente del collegio sindacale di Banca Marche dal 27 aprile 2016 al 27 aprile 2012. I pm Andrea Laurino, Serena Bizzarri e Marco Pucilli hanno anche chiesto la confisca della somma pari al danno cagionato agli azionisti in sede di aumento di capitale avvenuto nel 2012. Una somma da quantificare, attorno a svariati milioni di euro.

Gli imputati, difesi dall’avvocato Salvatore Santagata, non erano presenti in aula. Le richieste dei pm sono arrivate poco dopo le 16, dopo un’udienza iniziata alle 10.30. In caso di condanna per i tre arriverebbe lo sconto di pena pari ad un terzo. La prossima udienza è stata fissata per il 3 luglio, quando parleranno le parti civili. Il 18 luglio toccherà invece alla difesa. Per le repliche si rimanderà tutto a dopo l’estate quando arriverà anche la sentenza. A febbraio per tutti i 16 imputati, tra ex dirigenti ed ex amministratori tra i quali anche l’ex dg Massimo Bianconi, accusati a vario titolo di bancarotta a false comunicazioni societarie e falso in prospetto, c’era stata la richiesta di rinvio a giudizio.

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